Niente da fare, è più forte di me. Che fa una persona normale nei 4 giorni di ponte dei morti a novembre 2021? Relax in famiglia, cura degli hobbies, sistemazione questioni irrisolte, riposo o sport? Io invece parto. Vado via. Dove? Immersioni? Montagna? Qualche isoletta italiana o capitale europea? Beauty farm o Spa con la mogliettina? No, vado solo in Africa. Dove? Egitto? 3 giorni di diving in Mar Rosso? Marocco? Tunisia?
No. Vado in Burkina Faso, paese poverissimo e perennemente a rischio attentati da parte del fondamentalismo islamico. Gaby non capisce. Non capisce come possa organizzare un viaggio del genere solo due giorni prima, vedendo su Skyscanner un aereo Ethiopian notturno molto economico. Non capisce perché in realtà, non c'è proprio nulla di organizzato. Io appena posso, prendo e parto, poi quello che succede succede. Tanto ho il mio angelo custode da qualche parte che mi protegge.
Il giorno prima della partenza, delusa e sconsolata perché non trascorrerò con lei i 4 giorni di breve vacanza, mi dirà "non ce la faccio più a star dietro alle tue follie..." ma poi un messaggino di Whatsapp, un emoticon con bacetto e cuoricino aggiustano sempre tutto. Ed io ho altra incredibile esperienza da raccontare.
Devo partire, perché ho un buono aereo da sfruttare e soprattutto mi sono ricordato che a metà novembre mi scade il visto d'ingresso rilasciatomi dall'ambasciata del Burkina Faso. E poi devo partire, semplicemente perché io ogni tanto devo partire. Amo San Benedetto del Tronto, il posto in cui vivo, ma dopo un po', dopo qualche mese mi viene il prurito e devo esplorare nuovi lidi: il mondo mi sta stretto e voglio morire solo dopo aver visto ogni luogo e placato la mia sete di conoscenza esperenziale.