Chi sono

Barba corta, pettinato, in camicia... sono io o è un mio sosia? No, no, sono io. Sto suonando il mio pianoforte Yamaha al ristorantino sul mare dell'amico Pier, uno strappo alla regola fatto solo per lui in una serata speciale, visto che suonare in pubblico proprio non mi piace: le mani normalmente veloci ed agili quando sono solo, si irrigidiscono davanti ad altri e non riesco ad esprimermi al meglio. Sarà la mia atavica timidezza... il dialogo con i tasti bianchi e neri lo sento talmente intimo che mi dà quasi fastidio essere ascoltato ed ho timore di apparire emotivamente nudo dinnanzi alle persone. So bene che è questione di abitudine e che la cosa si allena forzandosi ed uscendo dalla propria comfort zone... ci sto lavorando.

In ogni caso difficilmente mi vedrete così elegante... molto più probabilmente, in spiaggia o sul lungomare di San Beach, vi imbatterete in un barbone che corre, capello lungo e la testa perennemente tra le nuvole...

Mi chiamo Stefano, sono nato ed ora vivo nella splendida San Benedetto del Tronto nella costa adriatica. Sono curioso. Troppo... Già, brutta cosa la curiosità, perché mi porta ad avere tante passioni e girare il mappamondo con ossessione alla perenne ricerca di nuove mete da raggiungere. Oggi avrei bisogno di 50 ore al giorno per curare tutti i miei interessi e così mi sento sempre un po' inadeguato: posso dedicare inevitabilmente solo poco tempo a ciascuno di essi mentre vorrei farne il centro della mia vita... Vorrei leggere all'infinito di tutto e di più, dai miei amati Marx e Lenin alla Bibbia che non ho mai aperto seriamente... vorrei studiare la teoria delle stringhe e la relatività generale perché all'università di Fisica nel mio percorso di studi non l'ho fatto, correre per preparare una maratona, fare 'sto benedetto corso trimix che mai si quaglia, allenarmi di più e meglio nel tennis... vorrei mollare tutto per preparare la missione della vita, ovvero la scalata dell'Everest... sì perché a Namche Bazaar quando ho visto Sagarmatha davanti ai miei occhi per la prima volta ho pianto di gioia e un tarlo è entrato nel mio cervello. Niente da fare, non esce 'sto cazzo di tarlo... devo andare lassù. Ma soprattutto, vorrei suonare il pianoforte per l'eternità, non per quel ridicolo quarto d'ora, quando la giornata è finita, sono stanco, i bambini sono già a letto ed il silenzio avvolge tutto. Mi piacerebbe anche entrare in politica, soprattutto quando il livello di incazzatura verso il sistema sale (accade sempre più spesso) ma poi capisco che non fa per me e che durerei se va bene un mese: odio il compromesso ed il "politically correct"... sono dotato di dialettica e logica nel pensiero ma non di diplomazia, quando qualcuno mi sta sulle palle si capisce sempre molto bene e soprattutto immediatamente. Così alle public-relations in famiglia ci pensa Gaby, la mia dolcissima moglie messicana che in questo ha proprio una marcia in più.

C'è chi dice che assomiglio ad un libanese, chi ad un iracheno, chi a Scamarcio, a Scialpi o a Kabir Bedi... ne ho sentite davvero di tutti i colori; una mia amica dice addirittura scherzando che sono la reincarnazione di Gesù, così mi fotografa a tradimento e poi manda in giro fotomontaggi per stimolare la mia conversione (per i più curiosi tale foto si trova nella gallery di Storia della mia vita). Ti voglio bene Manu, ma pur essendo sempre aperto mentalmente al cambiamento, almeno per ora, la chiesa non fa decisamente per me.

Ho capito in ogni caso molto presto nella mia vita che ciò che mi rende appagato e felice non sono oggetti materiali e consumo, ma conoscenze, esperienze sportive e culturali, relazioni importanti, poche ma buone, ed un intimo e profondo contatto con la natura. "Minimalismo materiale, massimalismo sportivo e culturale" è il motto che ripeto spesso ai miei figli. Così vado in giro ancora con la mia prima auto a metano di 300.000 km e non entro dentro un negozio di abbigliamento da qualche anno, aiutato in questo anche dal fatto che, avendo ottima resistenza al freddo, estate o inverno per me non fanno differenza: sempre a maniche corte sto. Fondamentalmente dell'apparenza mi importa poco o nulla. Preferisco essere, vivere ed investire in cultura ed esperienze, per me ed i miei figli piuttosto che in stupidi oggetti inanimati che generano schiavitù. Rifiuto l'omologazione ed il conformismo, soprattutto nel pensiero.

Di passioni dunque ne ho tante, sportive e culturali, ma due sicuramente sono in cima a tutte: viaggi e pianoforte che non a caso danno il dominio a questo blog.

Il viaggio è l'unica cosa che compro che mi rende davvero più ricco: è per sempre perché resta indelebile nei miei ricordi. Il mio bisogno di viaggiare è atavico, viscerale. Amo farlo, rigorosamente zaino in spalla, in modo sostenibile, solitario ed a volte anche estremo, spesso al di fuori dei circuiti turistici classici e con una particolare predilezione per gli spazi aperti ed incontaminati, per i luoghi vergini, irraggiungibili, desertici ed inospitali.

Viaggio per conoscere il mondo e me stesso, evadere ed uscire dagli schemi, scoprirmi e riscoprirmi, allontanarmi dalla pericolosa zona di comfort della routine quotidiana, incontrare altre culture e parlare altre lingue, formare e verificare il mio pensiero economico e politico, mettermi alla prova in situazioni difficili e non ultimo, redistribuire la ricchezza nel mondo visto che spesso viaggio in paesi poveri.

Amo portare il mio fisico al limite nella natura più selvaggia, così mi sfianco in ipossiche e spaccagambe ascensioni andine o himalayane d'alta quota oppure mi immergo in tecnica con stagna e bibombola su qualche relitto del Mediterraneo... ho bisogno di endorfine, sono un tossico di endorfine.

A placare la mia anima travagliata poi ci pensa lui, il pianoforte, il mio valium. Che magnifico strumento! 88 tasti pesati bianchi e neri in grado di regalarmi emozioni assurde ed esperienze spirituali extraterrene. Mi scoppia il cuore quando lo suono, quando mi vengono passaggi con pathos, impegnativi e tecnici. Solo lui mi permette di abbandonare il corpo e le scorie della materia per raggiungere il Nirvana buddhista; mi rapisce e mi porta via. Mi fa volare, verso l'infinito ed oltre.

Sono morto dentro il 6 Marzo 2020 per un brutto incidente a due dita della mano sinistra; è stato il mio giorno 0. Sono morto e sono poi rinato. Rinato grazie anche a questo blog. Diverso, come questo blog.

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