Di passioni dunque ne ho tante, sportive e culturali, ma due sicuramente sono in cima a tutte: viaggi e pianoforte che non a caso danno il dominio a questo blog.
Il viaggio è l'unica cosa che compro che mi rende davvero più ricco: è per sempre perché resta indelebile nei miei ricordi. Il mio bisogno di viaggiare è atavico, viscerale. Amo farlo, rigorosamente zaino in spalla, in modo sostenibile, solitario ed a volte anche estremo, spesso al di fuori dei circuiti turistici classici e con una particolare predilezione per gli spazi aperti ed incontaminati, per i luoghi vergini, irraggiungibili, desertici ed inospitali.
Viaggio per conoscere il mondo e me stesso, evadere ed uscire dagli schemi, scoprirmi e riscoprirmi, allontanarmi dalla pericolosa zona di comfort della routine quotidiana, incontrare altre culture e parlare altre lingue, formare e verificare il mio pensiero economico e politico, mettermi alla prova in situazioni difficili e non ultimo, redistribuire la ricchezza nel mondo visto che spesso viaggio in paesi poveri.
Amo portare il mio fisico al limite nella natura più selvaggia, così mi sfianco in ipossiche e spaccagambe ascensioni andine o himalayane d'alta quota oppure mi immergo in tecnica con stagna e bibombola su qualche relitto del Mediterraneo... ho bisogno di endorfine, sono un tossico di endorfine.
A placare la mia anima travagliata poi ci pensa lui, il pianoforte, il mio valium. Che magnifico strumento! 88 tasti pesati bianchi e neri in grado di regalarmi emozioni assurde ed esperienze spirituali extraterrene. Mi scoppia il cuore quando lo suono, quando mi vengono passaggi con pathos, impegnativi e tecnici. Solo lui mi permette di abbandonare il corpo e le scorie della materia per raggiungere il Nirvana buddhista; mi rapisce e mi porta via. Mi fa volare, verso l'infinito ed oltre.
Sono morto dentro il 6 Marzo 2020 per un brutto incidente a due dita della mano sinistra; è stato il mio giorno 0. Sono morto e sono poi rinato. Rinato grazie anche a questo blog. Diverso, come questo blog.