Nella distesa infinita dell'altipiano centrale del Messico, a circa 4 ore di auto a nord dalla mostruosa capitale di oltre 20 milioni di abitanti, è nascosta Guanajuato, una cittadina coloniale incantata, di indescrivibile e quasi accecante bellezza. Nonostante ciò, incredibilmente è abbastanza sconosciuta al grande turismo di massa internazionale, che (fortunatamente) resta confinato per lo più nelle bianche e candide spiagge caraibiche di Cancun e Playa del Carmen nel Quintana Roo, nel "monstruo" di Città del Messico e nelle impressionanti piramidi Maya dello Yucatan e del Chiapas.
Il nome deriva da Quanax-huato, che nell'antica lingua dei nativi della zona nel periodo precolombiano significa "luogo montuoso di rane". E difatti spesso Guanajuato viene chiamata affettuosamente "città delle rane", anche se ad onor del vero, io non ho mai visto, in tutti i miei indimenticati ed indimenticabili mesi di permanenza, ed in tutte le volte che ci ritorno ogni anno, una sola ranocchia. Sono tanti altri comunque i nomignoli affibbiati alla cittadina, come ad esempio "capitale culturale del Messico”, “capitale cervantina d'America” o anche “città sotterranea”.