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La linea sacra di San Michele

Ho conosciuto San Michele per la prima volta nell'estate del 2020, quando per sfuggire alla follia italiana della pandemenza e mantenere un minimo di salute mentale allontanandomi da certi ambienti tossici, ipocondriaci, chiusuristi e vaccinisti, incattiviti all'inverosimile dalla propaganda covidiota, ho mollato tutto e sono partito in camper con la mia famiglia, sparandomi oltre 11.000 km in un mese e mezzo, da San Beach fino alle Isole Orcadi in Scozia.

Senza saperlo, i primi due dei 7 santuari dedicati all'Arcangelo spadaccino li visiterò proprio in Normandia e Cornovaglia, in quelle 7 incredibili settimane in giro per l'Europa.

Era quello un viaggio particolare, uno spartiacque della mia esistenza, proprio dopo il terribile lockdown italiano, dopo la perdita (sofferta, ragionata, volontaria) del lavoro che credevo il mio futuro, a seguito di episodi spiacevoli che mi avevano segnato nel profondo e fatto capire la mia più totale incompatibilità in certi ambienti... dopo la degenerazione di importanti rapporti familiari, dopo l'isolamento ideologico dovuto alle vicende Covid... ed un lockdown interiore che era sempre lì, fin dai primi giorni di marzo, e da cui non vedevo vie d'uscita.

Quel viaggio con mia moglie ed i miei due splendidi figli Leonardo e Maya, era un po' un vaffanculo urlato al mondo, era il cambio radicale di paradigma e l'inizio della speranza, l'inizio di una lenta rinascita dopo mesi durissimi in cui stavo sprofondando in un buco nero senza fine.

D'altronde se non hai Dio, nella vita ti attacchi alle cose poco importanti che erroneamente ritieni importantissime, e quando il mare è in tempesta vai totalmente alla deriva, in balia delle onde altissime di un oceano invaso dal male. E naufraghi in una terra ostile nell'oscurità della notte buia, perché mancando la Luce divina, diventa impossibile orientarsi e trovare la strada corretta.

Era quello un viaggio sacro, perché l'inizio del mio percorso, tortuoso, assai discontinuo ed incomprensibile, di avvicinamento al trascendente. E San Michele è stato proprio lo strumento di tale avvicinamento, con la sua spada, la sua lancia e la sua armatura da soldato.

Sì, solamente un fedelissimo, integerrimo e coraggiosissimo Guerriero in lotta contro il male poteva portare un marxista convinto come me, ateo fino al midollo, a scoprire l'esistenza di Dio.

Quis ut Deus?

Ma chi è San Michele? Beh, innanzitutto è molto più di un angelo. E' un Arcangelo, uno dei 3 riconosciuti dalla Chiesa cattolica (insieme a Gabriele e Raffaele), e dei 3 è addirittura il più importante, l'Arcangelo supremo.

In Cielo infatti esiste una gerarchia celeste ben precisa, con alla base gli angeli: sono esseri spirituali ed incorporei creati da Dio allo scopo di farne i suoi servitori e messaggeri, dei tramiti tra la Sua volontà e le sue creature in terra. Per i più curiosi, ne ho dato una descrizione accurata ed appassionata (sì, lo ammetto, forse me ne sono passato un po'...) nell'ultimo capitolo del post "La mano (y el pie) de Dios" riguardante Maradona.

Sopra di loro ci sono i tre arcangeli, i quali formano una sorta di triumvirato agli ordini ed al servizio di Dio. Il loro ruolo è decisamente più alto ed importante: d'altronde i loro stessi nomi terminano con “El”, che in ebraico significa “Dio”. Ad esempio Michael deriva dall'espressione Mi-Ka-El, ovvero "Chi è come Dio?" (Quis ut Deus? in latino), frase a lui attribuita quando si scagliò contro Lucifero che metteva in discussione il potere del Boss.

Dunque gli arcangeli sono gerarchicamente secondi solo a Dio, a Cristo ed alla Madonna, ed hanno il potere di agire in nome e per conto della Santissima Trinità senza bisogno del minimo permesso.

La Statua in marmo di Carrara di San Michele nella Celeste Basilica di Monte San'Angelo sul Gargano

San Michele, detto Miky o anche Michè (ormai siamo amici...), è citato cinque volte nella Sacra Scrittura, ed è sempre rappresentato come il Principe delle Milizie Celesti, come "comandante en jefe" dell'esercito di Dio del bene contro le ingannevoli forze del male, come protettore della Chiesa e del suo popolo.

Il testo più importante che lo riguarda e che ne determinerà la diffusione del culto in tutto il mondo è quello nel Nuovo Testamento, libro dell’Apocalisse di San Giovanni, capitolo XII, dove Egli guidò le schiere celesti nella guerra contro il drago ed i suoi sostenitori, a difesa della Madonna (o della Chiesa secondo alcuni biblisti) ed del Bambin Gesù: Lucifero (diventato Satana) e gli angeli del male ribelli a Dio (ben un terzo del totale), furono sconfitti e precipitati sulla terra.

«Scoppiò quindi una guerra nel cielo. Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo diavolo e Satana e che seduce tutta la terra fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli».

Dipinti del XIX secolo: Lucifero sfida il Signore, di Mihály Zichy a sinistra e Lucifero viene mandato via da Michele, di Gustave Dorè

Ma prima di questa lotta, che casino era successo in Cielo? Perché Lucifero si era ribellato?

Dalla Bibbia, in particolare dai libri di Ezechiele, Isaia, Apocalisse e Genesi, sappiamo solo che Lucifero era il più glorioso e brillante delle creature celesti, un modello di perfezione e bellezza fisica, pieno di sapienza. E difatti il suo nome significa letteralmente “portatore di luce”.

Era praticamente di pari livello e grado con San Michele Arcangelo. Fu però proprio la sua perfezione a tradirlo: egli col tempo incorse in un eccessivo e disordinato amore verso se stesso, diventando esageratamente tronfio e pieno di sé. Del tipo Matteo Renzi, Roberto Burioni o anche Matteo Bassetti per capirci, ma la lista è lunghissima. Il suo orgoglio, la sua superbia e la grande invidia che provava verso il suo (ex) Signore lo spinsero, lui splendida creatura angelica ma pur sempre creatura, a tentare di esser più grande del suo stesso Creatore. Stolto!

L'angelo caduto (1868) di Alexander Cabanel

Qualcosa in più sappiamo però da una rivelazione privata di Suor Maria di Gesù di Àgreda, una religiosa e mistica spagnola vissuta nel XVII secolo.

Dio, dopo aver creato tutti gli angeli del cielo, li convocò in riunione per metterli alla prova; in presenza però, niente Zoom e soprattutto niente Google meet, perché se vedete bene il simbolo di Chrome, è incredibilmente evidente un 666 ed il Padre Eterno a questo numero è un po' allergico.

Il Boss spiegò a tutti il fine ultimo della loro creazione: adorarlo e venerarlo come unico Dio, Uno e Trino, senza se e senza ma, ed esser portavoci della Sua parola con i "terrestri". Lucifero, pur dubbioso, comunque annuisce.

Ma Dio non aveva ancora finito di parlare. Egli rivelò agli angeli che la seconda Entità Divina della Santissima Trinità si sarebbe incarnata in un uomo di nome Gesù, e che loro avrebbero dovuto adorarlo esattamente come il Padre. E qua Lucifero già prende a borbottare. «Natura umanaaaa? Io, che sono l'angelo più bello del Cielo, mi devo sottomettere ad un uomoooo? Ma che cazz sta a dì quesso! Ma sta fuori di coccia come una campana o che? La seconda Entità della Trinità non può esser umana, deve avere la mia natura angelica! Devo essere io!».

Nel mentre San Michele osservava pensieroso e già cominciava a luccicare la sua armatura, affilando la spada e facendo un po' di stretching. Niente yoga: in cielo non è permesso.

Dio non guarda Lucifero, né gli angeli con cui Roberto Burioni sta parlando per preparare una controffensiva dialettica. E continua ad illustrare i suoi piani celesti. C'era infatti un terzo mistero da rivelare agli ascoltatori: se Gesù sarebbe stato il Re dell'Universo, sua madre Maria ne sarebbe diventata la Regina, unica ed incontrastata, superando in grazia e gloria tutte le creature angeliche, che avrebbero dovuto prostrarsi dinnanzi a Lei ed esserle totalmente sottomesse.

«E no... questo no! Mò mi incazzo veramente eh... Sottomettermi prima ad un uomo e poi addirittura ad una umile donna? Io sottomesso? Ad una donna? Ma siamo matti?» Lucifero diventa rosso come un peperone. Io non c'ero e non ne sono certo, ma secondo me spara pure qualche bestemmione tuonante davanti a tutti... Schiumando di rabbia, vomita tutto il suo odio e la sua superbia urlando a Dio: NON SERVIAM! ovvero in latino, NON SERVIRO'!

Dio in tutta risposta, preso atto della sua ribellione, si limitò ad ammonirlo con una terribile profezia, che diventerà la causa principale del profondo odio che Satana ha nei confronti della Madonna: «Questa Donna che non hai voluto rispettare ti schiaccerà la testa; da lei sarai vinto ed annullato». Satana fa orecchie da mercante, se ne va e raduna il suo esercito di angeli ribelli per la conquista del trono. «Salirò sulle regioni superiori delle nubi, mi farò uguale all’Altissimo...».

Sseehh... avà quesso... Ma 'ndo cazzo vai con San Michele in giro che ha pure finito a fare stretching, ha già spiegato le ali e sfoderato la sua spada!

Come è andata a finire poi lo sapete tutti: un grido di guerra, un "Quis ut Deus?" che squarcia in due il cielo ed una sciabolata terrificante dall'Irlanda ad Israele che spedisce Satana ed i suoi fedeli sulla terra, in mezzo ai comuni mortali come noi. A quel tempo i sieri genici ad Rna messaggero non esistevano... e meno male! Se le schiere diaboliche li avessero avuti in mano come arma principale contro l'Arcangelo e le sue Milizie Celesti, li avrebbero sterminati tutti di malori improvvisi e magari starei qui a raccontare un'altra storia!

Il teatro della nuova giornaliera battaglia dell'Arcangelo, oggi non è più il cielo, perché ormai interdetto al diavolo, ma è questa terra. Di questi tempi infatti, gli angeli neri precipitati sono più attivi che mai, letteralmente scatenati ed a briglie sciolte. Sono qui in mezzo a noi, numerosissimi, e talmente furbi che si mimetizzano alla grande, spacciandosi addirittura per angeli del bene. A volte li chiamano addirittura filantropi.

Basta accendere la televisione per vederli, oppure leggere i giornali di regime come Repubblica degli Elkann... questi diavoli siedono nelle stanze dei bottoni, sono insospettabili, hanno il volto rassicurante e convincente, magari un bell'abito talare ed una mitra vescovile in testa, un bel completo in giacca e cravatta oppure un tesserino da pennivendolo orgogliosamente in bella mostra, uno stetoscopio al petto ed una siringa genica in mano; mentono ed ammazzano in continuazione sapendo di farlo, nascondendo le prove dei loro crimini grazie ad una stampa compiacente e totalmente controllata. Detto in modo oxfordiano, ti inculano col sorriso.

I demoni prendono costantemente di mira le anime di noi uomini, tentandoci con falsi bisogni che donano una felicità fugace ed effimera per allontanarci da Dio. La loro missione è distruggere l'uomo e la sua psiche, portando alla dannazione eterna il maggior numero di anime possibili. Lo fanno usando le armi che meglio conoscono: l'orgoglio, l'egoismo, la superbia, l'ira, la lussuria, in generale tutte le nostre debolezze: dove c'è una debolezza, lì il demonio si insinua inesorabile e scava, scava, scava fino a portarci alla follia ed all'autodistruzione.

Satana oggi è infuriato come non mai, ha paura perché sa che la Donna ha il piede caldo; sa che il suo tempo sta per finire e vuole trascinar con se quante più anime possibili.

Meno male che c'è l’Arcangelo Michele che ci protegge e ci guida, che ci è vicino nelle piccole e grandi battaglie quotidiane contro le suggestioni del maligno, contro le tentazioni e le forze oscure che vogliono farci sprofondare nell'infelicità e nell'insoddisfazione. Miché ci indica la via da seguire, ci insegna a distinguere il bene dal male e la verità dalla menzogna.

Data la sua vena di Guerriero e condottiero, San Michele è stato sempre rappresentato in modo angelico ma "militaresco": biondo e riccio, molto giovane, armatura dorata al petto, nella mano una spada oppure una lancia (in tal caso la spada è spesso nel fodero), a volte con uno scudo decorato con la croce e la scritta "Quis ut Deus", le ali dal piumaggio bianco spiegate come il più bello dei cigni. E' in perenne lotta contro il demonio, dunque è sempre raffigurato nell'atto di schiacciare un drago col piede, preparandosi a colpirlo, incatenarlo o infilzarlo. E non un drago qualsiasi eh... non un demone qualsiasi, ma il principe nero dei (Mario) draghi, cioè Satana in persona.

Tela presente a fianco dell'altare nella chiesa della Sacra di San Michele in Val di Susa

Ma San Michele in ogni caso non è solo un eroico combattente del Bene contro il Male, protettore e difensore della Chiesa e del suo popolo: è anche un trombettista provetto ed un giudice implacabile! Sempre secondo l’Apocalisse infatti, alla fine dei tempi, Egli squillerà la tromba che annuncerà il Giudizio universale ed avrà anche il compito di esaminare una per una le anime che arriveranno al cospetto di Dio. Ecco perché a volte, insieme a tutto l'equipaggiamento da soldato, Lui è raffigurato con una bilancia in mano a due piatti: sta pesando le anime dei defunti in base alle azioni, giuste o sbagliate, commesse sulla terra.

Il Principe delle Milizie Celesti dunque nel Giudizio finale, si comporterà un po' come gli imperatori romani nel colosseo: pollice su, o pollice giù. E pollice giù, credo davvero siano "volatili per diabetici", ovvero, per chi non conosce l'espressione, ... cazzi amari. Insomma, l'avrete capito: tenetevelo amico San Michele!

L'incontro con San Michele Arcangelo e la messa tridentina

Non credo sia un caso che io sia rimasto da subito così colpito da tale personaggio biblico: io ho da sempre un innato forte senso della giustizia ed una naturale repulsione per le angherie, i soprusi dei potenti e la sottomissione degli umili e degli indifesi.

E' forte in me il desiderio di giustizia terrena ancor prima di quella divina nell'aldilà; auspico una lotta di classe di marxiana memoria per rovesciare la dittatura malvagia delle elite borghesi che schiacciano il proletariato, bramo maggior uguaglianza e rispetto di diritti sacrosanti ed inalienabili. Più azione e meno preghiera, a costo di lottar contro i mulini a vento o parlare ai muri.

L'Arcangelo Michele dunque non poteva non affascinarmi, con le sue ali spiegate, riccioli al vento, sorriso sempre stampato sul viso da ragazzino, e l'armatura militare con l'enorme spada o la lancia in pugno, fedelissimo al Boss, pronto a difendere tutti e combattere contro il male...

Bello e guerriero, perché sicuramente io magari non sarò bello, ma pur nella mia atavica timidezza e con le mie tante debolezze, nell'animo più profondo sono un guerriero di natura. Dentro di me ho il fuoco, un fuoco che non si spegne in nessun modo. Sono da sempre attratto dai combattenti per il bene, dalle persone pronte a morire per un'idea giusta come i Fidel Castro, come i Che Guevara, come gli Ugo Chavez ed i Thomas Sankara. Come anche i martiri della Chiesa. Come San Michele.

E poi c'è dell'altro: mai come negli ultimi 3 anni, io ho visto così tanto il demonio all'opera, in tutta la sua perfidia, in tutta la sua intelligenza, in tutta la sua ingannevolezza e furia distruttrice, in tutta la sua incredibile costanza e perfida pazienza. Ecco perché mi sono avvicinato al Principe. Ho avvertito la presenza del diavolo nel mondo, nel mio mondo e nella mia casa. E mi sono sentito chiamato alla battaglia. Io avevo capito qualcosa di ciò che stava accadendo, ed avevo il dovere di espormi in ogni situazione e contesto per salvare quante più persone possibili dal crimine del secolo.

Il primo vero incontro con l'Arcangelo è avvenuto al museo del Louvre di Parigi sempre in quel famoso “viaggio sacro” in camper. Io a quel tempo non ero per nulla credente, anzi, ero totalmente ateo ed anticlericale: intuivo però che stava avvenendo nel mondo una battaglia epica ed epocale tra le forze del bene e quelle del terrore e delle tenebre, come forse poche volte nella storia dell'umanità. Lì, negli altissimi saloni del Louvre, è successo qualcosa di unico ed inspiegabile.

Ricordo che rimasi davvero colpito ed affascinato da un dipinto su tela di San Michele di quasi 3 metri, ritratto nella solita posa di infilzare il dragone con la lancia: era un Raffaello ma sembrava quasi un Caravaggio, il mio pittore realista preferito, per la magistrale orchestrazione dei colori e per l'uso tetro e strategico della luce. Lo guardavo e riguardavo... Mi piaceva quel quadro, mi piaceva quel Guerriero che non conoscevo. Mi intrigava profondamente la sua figura, manco avessi visto una bella figa. E già quello stesso giorno cominciai a fare le prime ricerche su di Lui.

Senza esser ancora minimamente a conoscenza della Linea Sacra, la mia curiosità riguardo all’Arcangelo è poi cresciuta ulteriormente, sempre nello stesso viaggio, a seguito della visita delle due abbazie a lui dedicate in Francia ed Inghilterra. Mi recherò poi l'anno successivo nei due favolosi santuari italiani in Puglia ed in Piemonte.

La cosa indubbia ed incredibile è che il percorso di conoscenza dell'Arcangelo è andato un po' di pari passo con i casini della mia vita. Più aumentava la curiosità verso il Principe Bianco, più aumentavano i problemi, come se qualche essere immondo si opponesse con tutto se stesso al mio percorso di avvicinamento al divino.

L'accelerazione c'è stata nel 2022 quando avevo raggiunto 5 dei 7 santuari dedicati all'Arcangelo ed avevo già deciso che in un modo o nell'altro, io quella Linea Sacra l'avrei completata ed avrei scritto un appassionato post nel mio blog.

Credevo che il peggio nella mia vita fosse passato perché ero uscito ormai dai vecchi casini lavorativi ed avevo superato il trauma che mi aveva lasciato il mio incidente. Ed invece navigavo nel bel mezzo di un oceano di merda, pure in tempesta, capitano di una bagnarola con lo scafo bucato, il motore rotto ed altre 3 persone sopra molto impaurite. La verità è che, ad un certo punto della mia vita, io i problemi non sapevo più come pararli perché se ne presentavano a ritmo assurdo uno dietro l'altro. Non sapevo come riuscire a tamponare le falle della barca che stava affondando nella Fossa delle Marianne, trascinando me e tutta la mia famiglia negli abissi, con sopra ben 11.000 metri di merda.

Forse San Michele era andato in vacanza, non lo so, o forse le sue Milizie battevano un po' la fiacca, ma il biennio 2021-2022 è stato davvero in mano a Satana che ha imperversato nel pianeta in lungo ed in largo... quando mai nella storia, le elite sono riuscite a persuadere la popolazione di autodistruggersi da sola, non solo mettendosi in coda (negli hub vaccinali) per suicidarsi, ma anche insultando e criminalizzando chi cercava di salvarli? Decine di milioni di feriti e morti ammazzati nel mondo dal siero genico killer nella più totale indifferenza dei media e della stessa popolazione colpita. Mai successo. Ci deve esser stato per forza l'intervento del drago a scollegare i cervelli delle persone e favorire la mutazione genetica uomo – pecora.

In quel biennio il livello di intolleranza della stampa e della società civile nei confronti dei no vax aveva raggiunto livelli estremi e la mia famiglia si era tutta ammalata nel tentativo di seguire la mia intransigenza vaccinale. Prima mia moglie, poi in cascata i miei figli. Eravamo rimasti soli.

Ho visto le menti più brillanti totalmente ipnotizzate dalla propaganda, incapaci del minimo pensiero critico autonomo ed in totale dissonanza cognitiva. Ho visto famiglie spaccarsi, la mia compresa per diversi mesi, amici storici non parlarsi più, persone disperate perché sospese dal lavoro oppure costrette pistola alla tempia ad inocularsi obtorto collo merda genica che ha causato loro gravi problemi fisici e psicologici, ragazzi rinchiusi in casa che non sono andati a scuola per mesi e non hanno potuto più far sport in preda ad attacchi di panico e disturbi alimentari, chat di classe impazzite di insulti, persone che inneggiano alle camere a gas per i no vax, medici in TV che spingono a “stanare i sorci” o anche a “mandar in galera i disertori e buttare la chiave”, poliziotti che inseguono runners in spiaggia, elicotteri in volo per intercettare i disobbedienti, manganellate senza pietà a donne ed anziani nelle piazze in rivolta, sputi dall'alto dei palazzi romani alle manifestazioni no vax... Un orrore davvero indescrivibile, un tutti contro tutti mai visto nella storia d'Italia. La paura di morire ha fatto impazzire tutti.

A Monte Sant'Angelo nel 2011 (ne parlerò in seguito), io ho capito per la prima volta che la vera battaglia non si combatteva tanto sul piano politico ed economico, sanitario e scientifico, sullo scontro capitalismo farmaceutico corrotto versus socialismo, diritti costituzionali e vera scienza indipendente, ma su un piano nettamente superiore, un piano che mi era totalmente sconosciuto ed a cui poco alla volta mi stavo avvicinando grazie a San Michele Arcangelo.

Il fatto è che più cercavo di avvicinarmi ad un mondo che non mi apparteneva (la fede in Dio), anche per venire incontro a mia moglie molto credente, più però quel mondo cattolico mi faceva profondamente schifo, così ipocondriaco, conformista, ligio alle regole e vaccinista, tutti ai piedi di un massone argentino in camice bianco che non è il papa ma è l'anticristo in persona che in mondovisione sponsorizzava, definendolo “atto d'amore ed obbligo morale” un siero genico sperimentale che contiene intrinsecamente il seme del male in quanto, tra le milioni di altre cose, è anche creato a partire da linee cellulari di feti abortiti. E che si è rivelato esser la più terrificante arma di sterminio mai concepita dall'uomo, come abbondantemente preannunciato dai complottisti.

Chi doveva capire e parlare, come i sacerdoti ed i vescovi, non lo faceva. Anziché lottare per la libertà e la verità, per l'unione anziché la divisione, fomentavano dai pulpiti l'odio sociale, chiudevano le chiese o le mettevano a numero chiuso, toglievano l'acqua benedetta, servivano la comunione (cioè Dio) in mani piene zeppe di amuchina, lasciavano i malati e gli anziani morire soli come cani in ospedali ed RSA... ma quale cazzo di credibilità poteva avere in me questa Chiesa? Che cazzo di credibilità può avere un sacerdote che si comporta così? Questo sacerdote non ha capito un cazzo! Deve riprendere il seminario da capo! Deve cambiar mestiere! Deve rileggere il catechismo, la costituzione e magari se ne è capace, anche un po' di libri di scienza e di medicina!

Un prete non può aver paura del martirio, altrimenti ha sbagliato lavoro e vocazione, deve piuttosto andar a fare l'impiegato di banca. Che poi, oggettivamente, che cazzo era il martirio... non era la decapitazione, lo squartamento, il rogo o l'impalamento, ma un semplice raffreddore! Un prete non può esser ipocondriaco... Non può star in silenzio di fronte ad un crimine così grande, ad un mondo che va a puttane, alla società che si divide, alle famiglie che si spaccano, ai giovani rinchiusi e violentati, alle sospensioni di massa dal lavoro, all'odio dilagante ed al falso costantemente propagandato da tv e giornali... No, la Chiesa, quella chiesa lì, non faceva decisamente per me. Non ha mai fatto per me. Mi ha fatto sempre schifo con la sua ipocrisia. A maggior ragione oggi.

Fatto sta, che io e la mia famiglia, stavamo lentamente affondando: la legge di Archimede bocciava implacabilmente la nostra bagnarola piena di falle e buchi, e quel mare di merda nel quale navigavamo, aveva ormai preso il sopravvento.

Io per la prima volta nella mia vita (brutta cosa la superbia...) ho chiesto aiuto. Guardando in alto, perché ad altezza uomo nessuno poteva aiutarmi.

Non conoscendo ancora Dio, ho chiesto sostegno e forza a lui, al Principe delle Milizie Celesti difensore del bene, dunque dell'unità della famiglia, della pace e dell'armonia... era l'unico che poteva aiutarmi nella lotta contro il male, nella guarigione degli infermi, nel rimetter insieme i cocci di un bellissimo vaso costruito per anni, ora andato in frantumi.

Ho iniziato a pregarlo, anche insieme a Gaby con cui poco a poco mi stavo riavvicinando. Io che non avevo mai pregato in vita mia, ho scoperto l'enorme potere della preghiera.

Mia moglie in questi anni è stata sempre molto insistente, tipo un martello pneumatico... mi ha sempre chiesto di accompagnarla in chiesa ma si è sempre scontrata con un muro invalicabile: sapete, i marxisti sono un po' duri di comprendonio e quando gli parli di religione cominciano sempre a sbuffare... ma c'era stata nel frattempo una piacevolissima scoperta per entrambi: la messa tridentina tradizionale con rito antico, dove tra l'altro Miché ha ruolo assolutamente centralissimo.

Messa tridentina e San Michele Arcangelo: i due artefici del mio avvicinamento a Dio.

Ho sempre detto a Gaby nei 3 anni di pandemenza, che mi sarei avvicinato alla Chiesa accompagnandola a messa una volta a settimana per fargli piacere, solamente se avessi conosciuto un sacerdote pronto al martirio pur di non vaccinarsi. Bene, ne abbiamo trovati due! Don Dino di Colonnella e Don Stefano Iacono di Villa Lempa, ai quali va tutta la mia stima ed il più totale ed incondizionato rispetto per il coraggio dimostrato sotto pandemenza.

Grande uomo Don Dino, innamorato di Dio e della Verità, che continua imperterrito a chiamarmi Paolo, perché secondo lui sono come San Paolo il quale, dopo aver martirizzato Santo Stefano, da accusatore della Chiesa si trasformò in suo più strenuo difensore.

Grande uomo anche Don Stefano, lui però in tutti i sensi, in quanto innamorato tanto di Dio e della Verità, quanto della pastasciutta. Tanta fede, tanta umiltà, tanta ironia ed autoironia, prediche strepitose e rivoluzionarie, sempre emozionanti e molto coinvolgenti.

Che peccato non averli conosciuti sotto Covid quando la mia famiglia era nel mare in tempesta e Gaby era in profonda crisi religiosa, combattutissima tra seguire l'integralismo no vax del marito che ormai aveva fatto terra bruciata attorno a sè, o i consigli di morte dei venditori di fumo delle sue guide spirituali pro vax, che della pandemenza, mi dispiace dirlo, ma non hanno mai capito un cazzo di niente. E continuano tuttora imperterrite a non capirci un cazzo di niente.

Don Stefano ha il permesso dal vescovo (manco fosse un raduno di spacciatori, pedofili satanisti o camorristi...) di celebrare due volte al mese una splendida messa vetus ordo in latino.

Da subito sono rimasto profondamente affascinato dalla sacralità estrema del rito antico (nulla a che vedere con la messa moderna), dai canti gregoriani, dalla sensazione di pace ed appagamento interiore che mi donava, con quei lunghi momenti di splendido silenzio ed introspezione, di raccoglimento e di preghiera. Non ci crederete, ma io il cambiamento dentro di me ho cominciato a vederlo con questo rito antico. Affascinante e misterioso, a tratti incomprensibile, perché Dio è affascinante, misterioso ed incomprensibile alla mente umana.

Cazzo, se Dio esiste davvero, secondo me lui vorrebbe questa messa qui, non quell'altra! E' davvero la prima cosa che ho pensato... e poi se quell'ostia è davvero il corpo di Cristo e tu ci credi davvero, come fai a prenderla con così tanta superficialità, in piedi, nelle mani ipocondriacamente zuppe di disinfettante, magari in un altare improvvisato in spiaggia con un tavolino da picnic di Decathlon e la gente in costume da bagno... No! La comunione si prende in un luogo sacro, con un'atmosfera sacra e rispettosa, inginocchiati, prostrati, umiliati perché “Domine, non sum dignus...”, e non in mano ma in bocca, perché solo mani consacrate la possono toccare. Tutto aveva una logica davvero incredibile.

Sono poi rimasto piacevolmente colpito dalla cultura (non solo religiosa), dalla fede sincera e genuina delle (poche) persone che frequentavano la messa di Don Stefano, mai vista in altri gruppi parrocchiali. Tra l'altro, aspetto per me di prioritaria importanza, anzi, vera conditio sine qua non, l'ambiente tradizionalista è quasi tutto no vax radicale. Certo, indubbiamente io non avevo e non ho tuttora la fede di quel gruppo, dunque ero/sono minoranza (non perseguitata, anzi, ben accolta) nella stessa minoranza (perseguitata tutta), ma mi sono trovato immediatamente molto più a mio agio con i tradizionalisti che negli ambienti dell'estrema sinistra, dove si parla (senza conoscerlo minimamente) di comunismo e poi però si insultano e ridicolizzano le persone sospese dal lavoro causa vaccino, oppure si mostrano orgogliosamente museruole in viso, green pass su smartphone, e deltoidi pluribucati.

Fatto sta, che dopo almeno 3 decenni buoni di assenza, torno anche in chiesa. Ma non più per far piacere a Gaby. Lo faccio spontaneamente perché mi piace, mi fa star bene. Perché sento che devo ringraziare Chi mi ha aiutato.

Per la verità, io la messa rito antico l'avevo conosciuta la prima volta in Messico con il fratello di mia moglie Pepe Osorio. Tuttavia, impegnato ad inseguire i casini della mia vita, non avevo dato seguito a quell'esperienza isolata. Con Pepe c'è stato sempre totale accordo sulla follia del Covid, sulle bufale del mainstream, sull'estrema pericolosità del siero genico: Pepe è no vax come me, e come me, anche lui è incompreso, emarginato ed isolato in una famiglia di sforacchiati genici.

Nei tempi più bui della pandemenza, in pieno clima di caccia alle streghe e terrore (ricordo ad esempio che i genitori di Gaby non ci accolsero al nostro arrivo a Leòn e non ci fecero entrar in casa!), è stato davvero un piacere accompagnarlo in una chiesa piena di persone tutte vicine, senza mascherine, senza amuchina, senza paura, che si stringevano la mano ed abbracciavano con gioia. Perché chi ha fede in Dio non ha paura né di morire né tanto meno di vivere. Grazie Pepe, ci vediamo presto in Messico!

Il mio percorso di avvicinamento al sacro, non è stato in ogni caso una folgorazione come avvenuto per molti, ma un percorso lentissimo durato 3 anni, ragionato, studiato, sempre messo in discussione. Un passo avanti e due indietro: il San Tommaso che è in me, il continuo stupido dubbio, la mia deformazione scientifica e razionale, la visione eccessivamente terrena del mondo inculcatami dall'ideologia marxista, sono stati sempre ostacoli quasi insormontabili.

Ma la presenza dell'Arcangelo è stata sempre incredibilmente costante. Io l'avvertivo spiritualmente e fisicamente: spesso accadevano cose strane e vivevo situazioni inspiegabili. Una volta ad esempio mi trovavo a Todi, in Umbria: ero pensieroso, molto preoccupato per mia figlia che stava malissimo, ed inconsciamente alzai la testa al cielo. Mi si avvicinò nella penombra una vecchietta che mi disse a bassa voce: «Michele è con te», per poi sparire nel nulla... io, nel mio mese umbro di permanenza in quel minuscolo paese, quella vecchietta non l'ho più vista. Quando ne avevo bisogno, lui si materializzava sempre in diversi modi e modalità che mi lasciavano perplesso, piacevolmente sorpreso. Suggestione direte. Forse, anche se è abbastanza improbabile in una mente così razionale, scientifica e sempre dubbiosa come la mia.

Un altro ricordo: era l'8 maggio 2021 ed io fui colto da un'improvvisa ed inspiegabile voglia di vedere un “moai pasquano” in un paesino sconosciuto nella provincia di Viterbo di nome Vitorchiano. Gaby, Leo e Maya avevano diversi impegni, tutti a malincuore disdetti perché io, cascasse il mondo, dovevo andar lì proprio quel giorno, l'8 maggio (la storia è narrata nel post Rapa Nui, ultimo capitolo). Non sapevo nulla né di Vitorchiano, né tanto meno che data rappresentasse l'8 maggio. E così ci siamo ritrovati nel bel mezzo dei “festeggiamenti” del patrono del paese (virgolette d'obbligo, perché messe e processioni furono annullate per Covid). Chi era il patrono? Manco a dirlo San Michele Arcangelo! Visitiamo anche la chiesetta del 1300 a lui dedicata, aperta soltanto una volta l'anno proprio in quel giorno.

Il San Michele di Vitorchiano l'8 maggio 2021: processione annullata per pandemenza!

Dovevo ringraziare in qualche modo il Principe delle Milizie Celesti per il suo aiuto, per la sua presenza costante e discreta. E' stato la mia stampella nella guerra che combattevo, zoppo di Dio, contro il male. Come potevo sdebitarmi? Certo, la preghiera, la messa tridentina... ma dentro di me sentivo che il modo migliore possibile per farlo era completare la Linea Sacra ed omaggiarlo in questo blog con uno splendido post, il più bello e “sui generis” degli articoli presenti nel web, che magari in futuro sarebbe anche diventato un libricino cartaceo di una mia collana. E così è stato.

I 7 santuari della Linea Sacra di San Michele

Ma cos'è questa Linea Sacra di San Michele di cui tanto ho parlato? La sua leggenda prende vita proprio dal passaggio biblico che maggiormente caratterizza il Guerriero, ovvero l'Apocalisse di San Giovanni. Nel colpo di spada che l'Arcangelo inflisse a Lucifero per rispedirlo all'inferno, egli tracciò una misteriosa linea retta immaginaria, allineata con i raggi solari al tramonto nel giorno del Solstizio d'Estate, che oggi unisce perfettamente 7 santuari lontanissimi, dall'Irlanda ad Israele, tutti consacrati a San Michele in quanto luoghi di apparizioni dell'Arcangelo (tranne l'ultimo ad Haifa). Chissà, forse un tale incredibile allineamento è un invito del Principe Bianco ai fedeli a perseverare nella rettitudine!

Mappa della Linea Sacra di San Michele Arcangelo

La Linea comincia in Irlanda, sull'isola deserta di Skelling Michael, passa poi nella Cornovaglia inglese a St. Michael’s Mount, prosegue nella Normandia francese a Mont Saint-Michel, poi va in Italia in Val di Susa e nel Gargano, in Grecia sull’isola di Symi, per finire in Israele al Monastero del Monte Carmelo ad Haifa.

I tre siti più importanti, sono indubbiamente quello di Mont Saint-Michel in Francia, la Sacra di San Michele in Val di Susa e il santuario di Monte Sant’Angelo nel Gargano, i quali hanno l'incredibile particolarità di esser equidistanziati, circa un migliaio di km. Ma le coincidenze non si fermano qui: ad esempio la distanza tra Monte Sant'Angelo sul Gargano e l'Isola di Symi, è praticamente uguale alla distanza tra l'Abbazia in Val di Susa e quella in Cornovaglia.

Di seguito presenterò tutti i 7 punti della Linea, non in ordine geografico, ma in ordine temporale di visita, al solito con varie digressioni, manco a dirlo politicamente scorrettissime, sulla vita, la politica e l'economia, il mondo, l'uomo e la società.

Mont Saint-Michel in Normandia

Il mio primo incontro la Linea Sacra è avvenuto nientepopodimeno che a Mont Saint-Michel in Francia, nella regione della Bassa Normandia al confine con la Bretagna: non sapevo, né potevo minimamente immaginare, che quello sarebbe stato solo l'inizio di un affascinante e turbolento cammino interiore durato ben 3 anni, il mio viaggio "del bene contro il male", che completerò esattamente a settembre 2023 raggiungendo le Isole Skelling in Irlanda.

Il santuario gotico di Mont Saint-Michel è una delle principali mete di pellegrinaggio della cristianità mondiale nonché uno dei tre maggiori luoghi di culto europei intitolati all'Arcangelo, insieme alla Sacra di San Michele in Val di Susa ed alla Celeste Basilica di Monte Sant'Angelo sul Gargano.

Secondo la leggenda, San Michele apparve nel 709 a Sant'Auberto, a quel tempo vescovo d’Avranches, chiedendo che in quel punto fosse costruita una chiesa a lui dedicata. Il santo però era un po' di coccio ed ignorò per ben due volte la sua richiesta. Stolto! Non puoi ignorare il Principe delle Milizie Celesti! Allora San Michele che non è uno che le manda a dire, alla terza apparizione per convincerlo definitivamente gli bruciò la testa con un dito, ma senza ucciderlo. Ed è tutto vero! Il cranio di Sant'Auberto con il foro, è infatti conservato nella cattedrale di Saint-Gervais di Avranches.

Dopo un bel buco nella capoccia, guarda caso i lavori presero immediatamente il via e nacque anche il villaggio ai piedi del santuario per dar accoglienza ai pellegrini che nel frattempo sopraggiungevano a frotte. Nel corso degli anni il santuario passò da abbazia benedettina, a fortezza inespugnabile, a prigione per poi tornare abbazia benedettina solo nel secolo scorso.

Alla Chiesa arriviamo inerpicandoci per i vicoletti del borgo lastricati di sampietrini: avremo la fortuna di ammirare il santuario sia di giorno, la mattina presto, che di notte pagando un biglietto unico di ingresso serale che ci darà la possibilità di assistere anche ad uno spettacolo, tanto bello quanto inquietante, di luci e suoni, con riproduzioni dell'eterna lotta tra il Principe delle Milizie Celesti ed il diavolo. Dall'alto dell'abbazia, dagli innumerevoli belvedere, il panorama è semplicemente mozzafiato.

Bassa marea a Mont Saint-Michel dall'alto dell'abbazia

Che luogo pazzesco Mont Saint-Michel! Posizionata sull’estuario del fiume Cuesnon, è un'isola tidale (ovvero di marea) di circa un chilometro di circonferenza ed un centinaio di metri d'altezza, collegata alla terraferma da una banda sabbiosa che periodicamente viene ricoperta dalle acque.

A seconda dell'ora del giorno, del periodo dell'anno e delle fasi lunari pertanto si può vedere un isolotto totalmente circondato dall'Oceano Atlantico oppure una collina che si erge in mezzo ad un deserto sabbioso: indubbiamente uno dei panorami più spettacolari del pianeta, patrimonio dell'Umanità UNESCO fin dal 1979, che non a caso rientra nella top 3 dei luoghi più visitati della Francia insieme alla Tour Eiffel ed alla Reggia di Versailles.

Effettivamente il luogo sembra uscito da un libro di fiabe, così carico di storia millenaria e di leggende... la magnifica baia, il fascino del paesino medievale in pietra all'interno della cinta muraria dove abbondano caratteristiche taverne "behémienne" e graziosi negozietti di souvenir, la maestosità dell'abbazia che sovrasta la rocca, così "puntuta" e tutta protesa verso il cielo... e poi il meraviglioso spettacolo delle maree sigiziali, le più grandi dell'Europa continentale, con un eccezionale dislivello di circa 14 metri! L'acqua si allontana per oltre 20 km dalla costa, per poi riguadagnare terreno dopo 12 ore: la grande rapidità di variazione del livello del mare, unita alla presenza di pericolose sabbie mobili ha causato diversi incidenti anche mortali: per questo motivo è assolutamente vietato allontanarsi ed avventurarsi da soli nella baia.

In realtà, è solo dal 2014 e dopo oltre 10 anni di lavori, che Mont Saint-Michel torna ad essere un’isola per qualche ora durante le grandi maree (pochi giorni all'anno), con i bastioni totalmente immersi nell’acqua: erano ben 137 anni, dal lontano 1879, che non avveniva questo fenomeno! Nel corso dei secoli infatti, la progressiva antropizzazione dell'area aveva accentuato la sedimentazione intorno al Monte il quale rischiava di esser collegato in modo permanente alla terraferma, perdendo così quella specificità che l’ha reso unico in tutto il mondo e che spinse i monaci del Medioevo a costruirvi uno dei più straordinari edifici mondiali dell’architettura religiosa.

Il mare retrocedeva sempre di più, mentre la terra ed i pascoli salati avanzavano. Due in particolare erano i principali imputati di tale disastro naturalistico: la vecchia diga stradale di accesso, costruita nel 1880, che impediva all'acqua di circolare liberamente intorno all'isolotto aggravando l'insabbiamento della baia, ed il vecchio parcheggio auto in prossimità della rocca. Secondi gli esperti, se nessuna azione fosse stata intrapresa, il famoso santuario gotico sarebbe stato nel 2040 circondato solo da acquitrini, paludi e distese erbose.

Oggi, la nuova diga sul fiume Couesnon ad 8 paratoie azionate da martinetti idraulici, restituisce sufficiente forza alle acque per spingere i sedimenti al largo lontano dal Mont: è lei la vera chiave di volta dell'operazione in quanto assume oltre alla indispensabile funzione idraulica, anche grande valenza artistica, estetica e funzionale, costituendo il primo punto d’accoglienza per il pubblico.

E' stato smantellato il vecchio parcheggio, sostituito con un altro più grande ed a maggior distanza, con navette gratuite e percorsi pedonali.

E' stata ovviamente demolita la diga stradale esistente sostituendola con una bellissima nuova passerella in acciaio su pilastri, con il flusso dell'acqua che può circolare liberamente al di sotto di essa senza invadere mai il suo piano di calpestio. Il percorso di quasi un chilometro dalla terraferma fino al borgo medioevale, non è lineare ma curvilineo ed offre così una varietà incredibile di punti di vista della "piramide sul mare" (come la definì Victor Hugo).

La nuova diga sul fiume Couesnon di fronte Mont Saint-Michel

La nuova passerella di accesso al Mont

Tra tutti i luoghi dove ho corso questo ponte è indubbiamente uno dei più indimenticabili per scorci ed atmosfera: ben due volte, ho provato l'emozione di allenarmi qui, la sera appena arrivato e la mattina presto prima di ripartire mentre tutti ancora dormivano nel camper. Magia doppia, perché entrambe le volte corro in quasi totale solitudine: sono tutti così talmente terrorizzati da TV e giornali spazzatura, così distanziati, disinfettati, ammuseruolati, reclusi in pieno lockdown più cerebrale che fisico, che di turisti praticamente non se ne vedono... incredibile davvero in uno dei luoghi più turistici del mondo.

St. Michael’s Mount in Cornovaglia

Pochissimi sanno che di Mont Saint-Michel esiste una copia inglese incredibilmente somigliante in tutto: nel nome, nell'aspetto, nelle maree, neppure lontana ed anche appartenente alla famosa linea sacra! Si tratta di St. Michael’s Mount, isola tidale sita dinnanzi alla cittadina di Marazion, che raggiungiamo come tappa intermedia del nostro viaggio verso Land's End, ovvero la punta più occidentale della Cornovaglia: io non so perché, ma di ogni luogo che visito devo sempre raggiungere i punti più estremi. Boh... che ne so... materiale di studio per bravi psicologi.

Rispetto alla gemella francese, St. Michael’s Mount è più piccola, più boschiva e meno edificata, ma è comunque altrettanto bella e surreale, con lo stesso identico alone di mistero e spiritualità: il borghetto medioevale ed il porticciolo alla base, i bastioni e l'abbazia in vetta, e soprattutto la stessa caratteristica che contraddistingue e rende unica Mont Saint-Michel in Normandia, ovvero le forti ed intense maree che separano periodicamente l'isolotto dalla terraferma, il quale è raggiungibile a piedi durante la bassa marea attraverso un percorso lastricato sopraelevato rispetto alla sabbia.

Anche l'isola inglese come l'omonima francese, è dedicata a San Michele, perché secondo la leggenda, l'Arcangelo apparse proprio qui nel 495 a dei pescatori locali. Furono proprio i monaci benedettini provenienti da Mount Saint-Michel in Normandia ad edificare l’abbazia di cui oggi rimangono solo il refettorio e la chiesa, poi convertita nel XVI secolo in un castello fortezza.

Si dice che l’apparizione dell'Arcangelo avvenne proprio in queste due isole tidali molto simili, in quanto simboleggiano perfettamente il rapporto tra Dio (l'isola) e l’uomo (la terraferma): l'alta marea cioè la fede (o il bene) e la bassa marea cioè la mancanza di fede (o il male), per l'appunto sono gli strumenti che uniscono o dividono l'umanità al Padre Eterno.

La Celeste Basilica di Monte Sant'Angelo sul Gargano

Il più importante dei sette centri religiosi della Linea Sacra è senza ombra di dubbio il santuario di San Michele di Monte Sant'Angelo sul Gargano, paese dove sono avvenute nell'arco di circa un millennio ben 4 distinte apparizioni del Principe, la prima delle quali, avvenuta proprio nella famosissima grotta attorno alla quale è stata poi costruita l'intera chiesa.

Verso la fine del V secolo (probabilmente l'8 maggio del 490), un ricco signore della zona chiamato da tutti Garganus, aveva smarrito il suo toro migliore e lo trovò in una caverna strettissima. L'animale era coricato, seduto e non ne voleva saper nulla di muoversi; come quando porto a passeggio Rio che è stanco e si punta per lasciarsi trascinare col guinzaglio a mo' di tappeto. L'uomo fu preso da un attacco di collera perché stava facendo buio e così scagliò con l'arco una freccia avvelenata verso il toro; incredibilmente però, prima di colpire la bestia questa invertì la traiettoria ritornando verso il tiratore, colpendolo e ferendolo al braccio davanti a molti testimoni presenti. Sanguinante, e molto spaventato, Garganus prima scappa, poi riflette e racconta tutto al vescovo di Siponto, tal Lorenzo Maiorano, che non poté far altro che decretare tre giorni di preghiere e digiuno. Al terzo giorno, San Michele apparve al vescovo, dicendo che quella caverna per lui era sacra e che lì sarebbero stati perdonati i peccati terreni degli uomini; ordinò anche che il luogo fosse trasformato immediatamente in santuario. E non uno qualsiasi: il suo santuario per eccellenza in questa terra.

Il vescovo però temporeggiò in quanto il luogo era in una zona selvaggia ed inaccessibile ed oltretutto era stato anche oggetto in passato di riti pagani. Stolto! Anche tu, esattamente come Sant'Euberto a Mont saint-Michel... Ma lo volete capire o no che il Principe delle Angeliche Gerarchie è tanto buono e caro ma quando si incazza, allora si incazza di brutto e non ce ne è per nessuno??? Che quando gli parte la brocca sfodera la sua spada divina e la prende a roteare in aria fin quando non fa secco qualche drago in giro?

Ed il suo castigo infatti non tarda ad arrivare: i Barbari nel 492 mettono sotto assedio Siponto. L’Arcangelo dà una nuova possibilità al coccione del vescovo e gli appare di nuovo promettendo la vittoria sui pagani, cosa che puntualmente avviene l'8 maggio (non a caso giorno sacro di San Michele Arcangelo insieme al 29 settembre) perché una pioggia di una violenza inaudita, accompagnata anche da terremoti e fulmini, contribuisce non poco a disperdere il nemico.

Stavolta il recalcitrante, pieno di gratitudine, non tergiversa più: scrive subito al papa chiedendo l’autorizzazione di consacrare la grotta a San Michele e cominciare la costruzione della Basilica.

Ma le cazzate di Lorenzo Maiorano però non erano ancora finite e San Michele dovette intervenire una terza volta. Dopo il parere positivo del papa all'edificazione di un santuario dedicato all'Arcangelo, Lory organizzò con altri prelati la cerimonia di consacrazione della grotta; la notte precedente però, San Michele gli apparse nuovamente facendogli capire che non ce ne era alcun bisogno perché lui stesso aveva già consacrato il posto.

L'indomani in processione, con il clero al gran completo e tutto il popolo sipontino, giunti alla grotta con uno stormo di aquile a proteggerli dal sole, vi trovarono un altare sormontato da una croce e l'orma dell'angelo impressa nella roccia. Era il 29 settembre, e quel giorno lì, nel Tempio sacro del Principe spadaccino fu dato il primo sacramento ufficiale.

La Celeste Basilica non è consacrata dall'uomo perché direttamente da San Michele!

La famosa frase che San Michele disse al vescovo Lorenzo è incisa nella lapide in alto a sinistra proprio all'ingresso del santuario: «NON EST VOBIS OPUS HANC QUAM AEDIFICAVI BASILICAM DEDICARE IPSE ENIM QUI CONDIDI ETIAM ET CONSECRAVI» (ovvero «Non è necessario che voi dedichiate questa Basilica che ho edificato, poiché io stesso, che ne ho posto le fondamenta, l’ho anche consacrata»). La cosa è assolutamente straordinaria in quanto non esiste altra chiesa al mondo, manco San Pietro, che non sia stata consacrata da mano umana: proprio per questo motivo essa viene spesso chiamata "la Celeste Basilica".

Per la quarta manifestazione terrena dell'Arcangelo, passarono poi oltre mille anni: il vescovo locale Puccinelli stava pregando e digiunando per liberare tutto il territorio locale da una terribile peste che stava falcidiando la popolazione quando gli apparse l'Arcangelo che gli promise di liberare dalla malattia tutte le persone che avessero adoperato e manipolato i sassi della Grotta Santa. E così fu: il popolo comincia a prendere i sassolini e la peste scompare!

Il culto dell'Arcangelo, proveniente originariamente dall'Oriente, dopo queste 4 leggendarie apparizioni ha trovato in questo luogo il centro nevralgico e polo d'irradiazione in tutto l'intero Occidente. A partire dal VI secolo, la venerazione dei cristiani nei confronti di San Michele letteralmente esplode: soltanto in Italia più di 800 chiese saranno consacrate al Santo.

Contrariamente a quello che si crede però, la Celeste Basilica non è stata la prima chiesa dedicata all'Arcangelo: ne esiste una antecedente, fatta costruire dall'imperatore Costantino su un'altura al VII miglio della Via Salaria, in quella che oggi è la zona di Castel Giubileo.

E' stata scoperta dalla Soprintendenza Archeologica di Roma per puro caso nel 1996 durante i lavori di ristrutturazione di un edificio delle suore Clarisse, ma purtroppo oggi l'alzato è andato interamente distrutto e ne restano solamente le fondamenta.

Non ha mai avuto nel popolo la rinomanza del santuario di Monte Sant'Angelo, però la sua consacrazione micaelica, officiata con buona probabilità da un papa il giorno 29 settembre di un anno intorno al 450 (dunque precedente alle apparizioni sul Gargano), fisserà per tutta la cristianità la data di celebrazione della festa dell'Arcangelo San Michele.

In costante ascesa per secoli, il culto verso verso questa creatura angelica, comune sia alla Chiesa Occidentale che a quella Orientale, ha subito una forte battuta d'arresto solo dopo lo sciagurato Concilio Vaticano II, per via della progressiva minor importanza alla lotta contro Satana che la chiesa ha dato ed imposto ai fedeli. Perché ormai Satana è dentro di lei. Anzi, ne è al vertice.

Cosa dicono i preti oggi? Il diavolo non esiste... l'inferno non esiste... Dio tutto perdona ed è misericordioso... 'Sto pezzo di cazzo non esiste ed è misericordioso!!! Giusto, così i filantropi e le bestie di Satana alla Mario Draghi di questo pianeta non solo la fanno franca qui sulla terra, ma pure nell'aldilà!!! No, no... io credo che Dio sia misericordioso sulla terra e conceda tante ma tante possibilità di redenzione, anche nell'ultimo dei nostri giorni (sempre se non si schiatta di malore improvviso da "non correlazione genica" e non si fa in tempo a pentirsi...), ma poi nel giudizio universale penso che sia spietato, con San Michele che freme davvero per posizionare il pollice giù.

Io e Gaby arriviamo in una spettrale Monte Sant'Angelo la sera del 28 settembre del secondo anno di pandemenza. Non era la prima volta che visitavamo il santuario: l'8 novembre 2020, giorno del nostro anniversario di matrimonio, Gaby voleva scambiarsi le nuove fedi rifatte con l'oro di quelle dei miei nonni da poco defunti: la mia era stata tagliata dai medici per medicarmi dopo un brutto incidente avvenuto a due dita della mano sinistra proprio a marzo, proprio nel giorno di avvio dell'incredibile lockdown italiano. Ma era la prima volta però che eravamo a Monte Sant'Angelo per un'occasione così speciale, nella casa del Santo, nel giorno della festa del Santo: 29 settembre 2021.

Sì, già lo so che pensate... ma come avete fatto a muovervi con il coprifuoco, le zone arancioni, rosse, fucsia, indaco, viola, blu e via dicendo? Semplicissimo: io quelle regole fasciste del cazzo sotto Covid non le ho mai rispettate ed ho continuato a vivere come sempre. Perché citando Bertold Brecht, quando l'ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa dovere.

Ergo, ce ne sbattiamo altamente le palle, e percorrendo un'autostrada quasi completamente deserta, andiamo sul Gargano: Gaby è molto credente e prega che non ci siano pattuglie in giro; io al contrario, prego che ci siano, per intavolare le solite discussioni sfiancanti per cercare di far rinsavire qualcuno... in realtà questo ancora non mai è avvenuto: nessuno dei covidioti ben ligi alle regole ed al dovere sanitariamente e politicamente corretto con cui ho discusso è mai rinsavito, anzi è impazzito ancora di più, totalmente posseduto dal demone di Albert Bourla... Ma non mollo e continuo anche oggi, a 3 anni dall'inizio di questo psicodramma ad espormi in ogni situazione o contesto possibile. Chi ha capito ha il dovere di farlo per provare a salvare più persone possibili dal più grande crimine della storia dell'umanità.

Riusciamo ad arrivare sul Gargano, senza problemi. Scene da guerra post nucleare a Monte Sant'Angelo... 11 di mattina, solleone, temperatura gradevolissima, fa caldo, è la festa del paese ma non c'è anima viva in giro... usciranno poi tutti come formiche impazzite per la messa nella grotta. Pensavo di portar Gaby a mangiare in un ristorantino carino di pesce... ma vatti via! Nonostante i festeggiamenti che comunque si terranno in forma ridotta (cioè con distanziamenti, disinfezioni, museruole, obbligo green pass etc...) qui è proprio tutto chiuso. La Puglia è zona arancione, da domani sarà rossa. Le poche persone che incontriamo ci chiedono come siamo riusciti ad arrivare fin qui da San Benedetto del Tronto... io rispondo semplicemente che i bollettini di guerra dei giornali di regime non li leggo e che non so neppure cosa vuol dire zona arancione, fucsia, viola... a livello cromatico so solo di aver una lettera scarlatta nel petto che però per me è motivo di grande vanto ed orgoglio. Appartengo ai partigiani, non ai nazisti. Ai coraggiosi, non agli ipocondriaci. Agli intelligenti ed informati che studiano e si fanno domande, non ai covidioti che si bevono ogni puttanata del sistema, clamorosamente e puntualmente smentita ogni volta dall'evidenza dei fatti.

Scenari post-nucleari il 29 settembre a Monte Sant'Angelo...non si vede in giro anima viva...

Parlo con i pochi negozianti che hanno aperto sfidando le leggi, ma che comunque non possono né vendere né far entrare nessuno: sono sfiniti. Dicono che probabilmente non riapriranno più, che questo governo li sta uccidendo definitivamente, che ci sono solo pochi casi positivi in paese, pochi e paucisintomatici o del tutto asintomatici... nessuno sta più morendo di Covid, semmai si muore di tachipirina, vigile attesa, cure negate, e soprattutto di una nuova strana malattia chiamata "non correlazione vaccinale". Tutti ne parlano sottovoce, perché non si può dire. Non si può dire che il siero genico sperimentale ad Rna messaggero è la più grande ed intelligente arma di sterminio di massa mai concepita nella storia.

Vista frontale del santuario di San Michele Arcangelo a Monte Sant'Angelo in Puglia

Il campanile ottagonale in pietra a fianco del santuario

Bella davvero la chiesetta. Semplice nella sua solennità. Piccola. Bianca. Si entra lasciandosi alla propria destra il campanile in pietra ottagonale, percorrendo un ampio spiazzale di marmo che dà sul prospetto d'ingresso risalente a fine 1800, con due arcate a sesto acuto sovrastate da due rosoni, al centro dei quali è posizionata la statua di San Michele Arcangelo.

Scalinata verso la grotta santa

Superati i due portali praticamente ha inizio la scalinata di 86 gradini che porta verso la grotta mistica. Nella discesa diverse cose catturano l'attenzione, in particolare le iscrizioni fatte nel corso degli anni, le impronte lasciate dai devoti e le fini sculture in altorilievo. La scalinata termina su quella che tradizionalmente viene chiamata "porta del toro", perché c'è un grande affresco sopra che raffigura l'episodio della prima apparizione del V secolo; in realtà non è rimasto molto dell'affresco... si intravede a malapena un arco con la freccia. Sotto di esso una lapide recita:

HAEC EST TOTO ORBE TERRARUM DIVI MICHAELIS ARCHANGELI CELEBERRIMA CRIPTA UBI MORTALIBUS APPARERE DIGNATUS EST HOSPES HUMI PROCUM BENS SAXA VENERARE LOCUS ENIM IN QUO STAS TERRA SANCTA EST (cioè «E’ questa la Cripta di San Michele Arcangelo, famosissima in tutto il mondo, dove egli si degnò di apparire agli uomini. O pellegrino, prostrandoti a terra, venera questi sassi perché il luogo dove sei è santo».)

L'affresco della prima apparizione sopra la "porta del toro"

Prima dell'ingresso alla grotta, che vi assicuro è da pelle d'oca, si deve attraversare un ultimo portale sormontato da un arco in cui sono incise le parole pronunciate, secondo la tradizione, dallo stesso San Michele al vescovo Lorenzo Maiorano in una delle apparizioni: UBI SAXA PANDUNTUR IBI PECCATA HOMINUM DIMITTUNTUR. HAEC EST DOMUS SPECIALIS IN QUA QUAEQUE NOXIALIS ACTIO DILUITUR (ovvero «All'interno di questa caverna i peccati degli uomini sono perdonati. Questa è una dimora speciale nella quale qualsiasi colpa viene lavata»).

Per l'appunto con decreto ufficiale della Chiesa è stato concesso “per sempre” il privilegio del perdono angelico. Dal 1997, infatti, i visitatori confessati e comunicati acquistano l’indulgenza plenaria recitando il Padre nostro, il Credo e pregando per il Papa.

E che cazz!!! Non posso accontentare Gaby che per me vuole l'indulgenza! Passi per la confessione, sacramento che ancora mi è difficile da comprendere e per il Credo, ma pregare Bergoglio noooo!

Sai com'è... il fatto è che io ho una certa allergia nei confronti di questo Papa e non ne sto ad elencare i motivi perché finirei domani a scrivere. Basterà dire che io mai pregherò per una persona messa al potere dall'establishment massonico americano, pienamente collusa col deep state capitalista ed imperialista mondiale, un “capo popolo” che con la famosa frase "il vaccino è atto d'amore ed obbligo morale" ha spostando l'opinione pubblica dalla parte del male condannando a morte o malattia perenne, sapendo di farlo, milioni di persone al mondo, e che sta lavorando alacremente per distruggere, una goccia di veleno alla volta, quel poco che è rimasto della Chiesa cattolica, convertendola al progressismo gender fluid, sanitariamente, ambientalmente, religiosamente e politicamente corretto post Concilio Vaticano II. Magari sostituendo l'acqua benedetta nelle chiese con del siero genico a base di Rna messaggero e riscrivendo anche la Bibbia con l'AI, inserendo tra gli apostoli anche San Albert Bourla e Santa Katalin Karicò.

Rinuncio allora all'indulgenza plenaria, nonostante mi fossi confessato con Mattia, sacerdote davvero gentilissimo ed illuminante che mi conferma che questo posto è davvero diverso da tutti gli altri: secondo lui qui c'è una Luce, un'energia ed una "pesantezza" particolare che non ha mai visto e sentito in nessun altro luogo sacro al mondo; lui mi dice che qui, qualcosa di grandioso e straordinario è davvero successo in passato e succede tuttora ogni giorno.

La grotta santa e la splendida statua di San Michele coperta di fiori il 29 settembre 2021

Dopo la confessione mi dirigo sull'altare delle Impronte, nel cuore della grotta sacra dove svetta fin dal 1507 la statua di marmo bianco di Carrara di San Michele Arcangelo. Bellissima, tutta circondata di uno splendido motivo floreale a forma di cuore. Esattamente come l'iconografia classica e la sua immagine archetipa universalmente riconosciuta, il Principe delle milizie celesti è vestito da soldato e calpesta Satana raffigurato come un mostro un po' strano, con le gambe di caprone ma gli artigli felini, il viso di scimmia ma la coda di serpente. Combatte il demonio ma non sta incazzato, ancora non gli è partita la brocca; ha il viso da ragazzino con i boccoli e lo sguardo sorridente mentre agita la sua spada. Devo imparare da lui quando parlo con i vaccinisti, i neoliberisti del PD ed i guerrafondai filo NATO!

E' proprio la sua spada per l'appunto l'oggetto della devozione più grande: viene prelevata con cura dal vescovo ogni 29 settembre e portata in solenne processione per tutte le vie del paese. Tutto il popolo è in festa. Tutto il popolo di Monte Sant’Angelo è realmente devoto all'Arcangelo: molte persone qui ad esempio si chiamano Michele!

La statua del guerriero celeste pronta per esser portata in processione nel paese

Il vescovo preleva la spada dalla statua per portarla in processione

Meno male gli angioletti senza museruola!

A fine messa comincia la festa, purtroppo rovinata da museruole onnipresenti, QR code in bella mostra, distanziamenti obbligatori, odore di amuchina ben più forte di quello dell'incenso e continui richiami delle forze dell'ordine quando la mutanda scende sotto al naso. Non so sinceramente, senza green pass, come sono riuscito ad entrare nella grotta (ah sì, ricordo... i controlli erano a campione), addirittura anche a posizionarmi proprio davanti a tutti per riprendere il vescovo che, museruola da rottweiler rigorosamente in bocca, prelevava la spada e tra canti e preghiere dava inizio alla processione. Autorità tutte rigorosamente imbavagliate. Meno male che ci penseranno i bambini vestiti da angioletti a star a volto scoperto!

E poi, a fine processione va in onda il peggio del peggio. Ma davvero davvero. Faranno accedere alla piazza centrale solo le persone munite di green pass con controlli severissimi ed inflessibili, non più a campione come prima. Ed io e Gaby restiamo fuori.

E' la festa del bene contro il male, ma di tale gesto così fascista e discriminatorio se ne fregano altamente tutti. Il popolo in festa mostra orgoglioso il display del telefonino e supera lo sbarramento. Nessuno parla, solo io a protestare lottando contro i mulini a vento, con mia moglie incredula e gli altri cittadini che ci guardavano stralunati come se venissimo da Saturno.

Ma al peggio non c'è limite. Sbalorditi e rattristati dall'assurdo divieto, assistiamo alla festa da lontano manco fossimo lebbrosi o appestati di Ebola. Chi parla in piazza? Al solito il prete ed il vescovo. Ovviamente, essendo una festa religiosa. E poi la solita passerella autoreferenziale spaccapalle di politici, onnipresenti col loro ego smisurato, che decantano le loro mirabolanti gesta ed infinite virtù. Ma non basta perché viviamo in una dittatura sanitaria vax delirante, dunque il discorso più lungo lo farà udite udite... un medico pediatra! Io sono allibito. Rimango senza parole: nel bel mezzo della celebrazione, per oltre mezzora, questo propagandista di basso livello, scarse capacità dialettiche e nulla preparazione scientifica, prende a decantare le lodi dei "vaccini" (virgolette doverose), descritti come manna dal cielo, come salvatori divini dell'umanità intera, come regalo del Signore, come strumenti di San Michele, consigliando a tutti l'iniezione genica, soprattutto ai bambini (anche ad under 12, anche a neonati!) ed ancor più a donne incinte.

Schifoso assassino di merda! Brucerai all'inferno! Chissà quella sera quanti giovani, quante madri dubbiose, quante donne in dolce attesa hai convinto con quella vergognosa analogia tra la lotta di San Michele contro il male ed i vaccini ad mRna contro il Covid...

Non ci crederete, anzi, ci crederete benissimo se vi dico che questo personaggio ad ogni interruzione è stato subissato di applausi dalla piazza stracolma di gente. La rabbia mi assale. Passi pure per i servi del diavolo, per i giornalisti pennivendoli, i medici prezzolati compiacenti, i politici, e tutte le persone che hanno un forte tornaconto personale dal rispetto incondizionato di regole ed istituzioni, ma è possibile che il popolo-gregge non capisce mai davvero un cazzo di niente? Che sempre lo prende nel culo e mai impara la lezione?

Terzultima riga: si accede con Green Pass. A mammeta il Green Pass!

E' stato proprio in quel preciso momento, in quel giorno dedicato al Guerriero contro il demonio, in quella piazza cerebrolesa prostrata in adorazione dinnanzi al proprio carnefice, che io ho capito per la prima volta tutte le enormi implicazioni spirituali e religiose della pandemenza, tutt'altro che secondarie rispetto a quelle scientifiche e medico sanitarie, economiche e politiche, antropologiche e sociali.

Ah! Se solo San Michele avesse potuto parlare! Miky perché non ti sei materializzato e non sei apparso per la quinta volta sul Gargano! Credo che in quella piazza si sarebbero salvati in pochi dalla sua furia spadaccina del tipo... "ndo cojo cojo". Il "pediatra" (virgolette d'obbligo) sarebbe stato immediatamente infilzato dalla divina lancia a mo' di spiedino ed esposto nella grotta santa a fianco della statua, come monito imperituro ai cazzari dell'informazione, ai politici corrotti ed alla classe medica venduta a Big Pharma.

La sacra di San Michele in Val di Susa

Una visita medica a Torino nel 2021, nel solito vano tentativo di trovare la miglior soluzione possibile per le mie due falangi distali pesantemente danneggiate, è stata l'occasione per visitare la Sacra di San Michele a circa 40 km da Torino.

E' un’antichissima abbazia di epoca romanica costruita verso la fine del X secolo: strepitosa, imponente, assurdamente costruita a quasi 1000 metri di altitudine sul cucuzzolo del Monte Pirchiriano, uno sperone roccioso che domina la bassa Val di Susa, così slanciata e protesa verso il cielo, totalmente esposta, quasi a sfidare le leggi della fisica. Bellissima, come e forse ancor più di Mont Saint-Michel in Normandia. Delle 7 probabilmente è la più sbalorditiva, quella che più mi ha colpito architettonicamente parlando perché si erge dal monte facendosi un tutt'uno con esso: la pietra del Pirchiriano è addirittura inglobata nella costruzione, tanto che spuntoni di roccia appaiono qua e là persino nei piani più alti dell'edificio.

La Sacra di San Michele vicino Torino vista dal paesino di San Pietro

E che panorama dall'alto dei suoi torrioni! Non a caso è il monumento simbolo della regione Piemonte fin dal 1994. Non è vero invece, come tutti credono, che sia stato il luogo dove è stato girato il film "Il nome della Rosa", ispirato al famoso romanzo best seller dello scrittore Umberto Eco: ciò corrisponde ad una leggenda metropolitana, anzi, alla leggenda metropolitana per eccellenza della Sacra di San Michele!

Nata originariamente come abbazia benedettina, dal 1837 è affidata ai padri Rosminiani. E' uno dei più antichi luoghi di culto nel mondo dedicati all’Arcangelo Michele.

A proposito Miky, a chi sei apparso qui? A chi hai fatto il cazziatone? Leggenda vuole che Giovanni detto Vincenzo, vescovo di Ravenna (aridaje con 'sti vescovi...), nel X secolo si sia rotto altamente le balls ed abbandonò la sua carica per ritirarsi da eremita a pregare sul monte Caprasio proprio di fronte al monte Pirchiriano. Giò detto Vincè voleva costruire una chiesetta e per questo prese ad accatastare tronchi e pietre che però al mattino seguente puntualmente scomparivano. L'aspirante eremita così decise di rimanere sveglio e vide così che un gruppo di angeli capitanati da San Michele in veste Arsenio Lupin, prendeva quei materiali e li trasportava in volo sulla montagna dirimpettaia, sistemandoli proprio sul suo cucuzzolo, dove l'Arcangelo voleva che si costruisse la grande chiesa a lui dedicata.

Insomma, da come ho capito, mi sembra che San Michele ce l'abbia un po' con i vescovi... a Miky perché allora non fai una puntatina notturna anche al nostro Carlo Bresciani? Così, giusto per consigliargli di non rompere troppo il cazzo agli eroici sacerdoti della diocesi che si sono opposti alla narrazione pandemica, come Don Stefano Iacono... Magari senza nessun buco nel cranio eh come a Sant'Auberto... solo un piccolo spavento per farlo rinsavire.

In macchina o a piedi per arrivare alla Sacra di San Michele? Manco per sogno! Ferrata di 3 ore, verticalissima sulla Val di Susa...

A proposito... come sono arrivato alla Sacra? In macchina? Camminando nel bosco in un sentiero? No no... attraverso la "Carlo Giorda": 3 ore di adrenalinica ed impegnativa arrampicata in ferrata su roccia strapiombante, attraversando ponti tibetani e scalando pareti verticali sul vuoto con una splendida vista sulla Val di Susa. E' stata l'occasione per mettere alla prova le mie dita: la prima volta in parete dopo l'incidente. Niente da fare... devo purtroppo escluderle perché i polpastrelli traumatizzati, pur adeguatamente fasciati, sono ancora troppo sensibili e dolorosi. Fa niente: se sono in grado di suonare ancora e bene, quasi come prima, nemmeno l'arrampicata su roccia mi spaventa!

Scalando, ogni tanto alzo la testa e mi compare la sagoma imponente ed inquietante dell'abbazia, che incute immediatamente a prima vista timore e rispetto. Dopo 3 ore, con i muscoli di gambe e braccia che pulsano e l'adrenalina nel sangue a mille, arrivo proprio sotto una torre chiamata "della bell'Alda".

Questa era una scienziata davvero eh, quasi al livello dei Burioni e dei Bassetti di oggi... sentite che cacchio ha combinato. Alda era una graziosa fanciulla che volendo sfuggire alla cattura di alcuni soldati, si ritrovò sulla sommità della torre e, disperata, piuttosto che farsi catturare, preferì saltare nel precipizio sottostante. Prima di buttarsi, invocò gli angeli e questi miracolosamente vennero in suo soccorso facendola atterrare sana e salva. Ma la superbia successivamente la tradì: per dimostrare infatti ai suoi compaesani quanto era successo, ella ripeté nuovamente il gesto e ne rimase uccisa.

La bell'Alda mi ricorda un po' tutti i covidioti nostrani che dopo 2, 3 4 dosi di siero genico e un numero imprecisato di infezioni da Covid, ancora vivi e magari pure piegati dagli effetti avversi, continuano a sfidare la sorte, sforacchiandosi nuovamente il deltoide. Una roulette russa, finché non schiattano di malore improvviso. Ovviamente senza nessuna correlazione.

La torre della bell'Alda

Camminando esausto verso la biglietteria d'ingresso, su uno spuntone di roccia tra monastero e chiesa, mi imbatto nella gigantesca statua in bronzo di San Michele, un'opera di oltre 5 metri d'altezza dello scultore altoatesino Paul Moroder. Attraverso gli splendidi archi rampanti, supero il portale Carlo Felice di accesso alla Sacra, dove sono presenti altorilievi delle armi utilizzate da San Michele e demoni a forma di serpente incatenati ed immobilizzati con la spada, e mi trovo di fronte all'inquietante Scalone dei Morti, una ripida e severa scalinata di 243 gradini in pietra con ai lati le rocce del Monte Pirchiriano affioranti e totalmente integrate nella costruzione. E' chiamato così per via delle nicchie centrali che fino agli anni '30 custodivano gli scheletri dei monaci. Essa conduce alla chiesa romanico gotica, dove sono anche sepolti i membri della famiglia reale di Casa Savoia.

Lo "Scalone dei Morti"

Vista dal basso della Sacra di san Michele

Dentro si percepisce un profondo senso di pace, spiritualità e mistero. Interessanti opere pittoriche nei muri. E sul tutto, nella vecchia cripta, manco a dirlo, svetta la tela raffigurante San Michele Arcangelo. Il demonio stavolta non è sconfitto con una spada, ma con una lancia puntuta. Quella per intenderci, usata per gli spiedini di carne, se ricordate la storia del pediatra cazzaro di Monte Sant'Angelo.

Isola di Symi in Grecia; Utopia di Thomas More, Marx e San Michele

Visitati più o meno per caso i primi 4 santuari, inizio a sentir forte la chiamata di San Michele, anche perché si palesava sempre più evidente ai miei occhi la battaglia epocale in corso tra il bene ed il male. Sento forte dentro di me il desiderio di chiudere un percorso iniziato 3 anni fa, possibilmente prima dell'autunno, perché intuisco che i demoni del WEF presto creeranno a tavolino un'altra emergenza e magari sarà nuovamente difficile per me poter viaggiare, in quanto non battezzato col siero genico. Nuovamente il Covid? O altra pandemia? Cambiamenti climatici? Guerra? Ennesima crisi economica e finanziaria? Alieni o sciami di cavallette? Tutto insieme?

E così a maggio 2023, terminata la complessa realizzazione di un bellissimo impianto fotovoltaico da 20 KW sul lastrico solare di un hotel, volo in Grecia, nel Dodecanneso, per 3 giorni di totale relax (anche se credo Gaby avrebbe molto da ridire sul mio concetto di relax...) nella piccola, carinissima, coloratissima e fortunatamente poco conosciuta isola di Simy vicino Rodi, nella cui parte meridionale presso il villaggio di Panormitis, proprio fronte mare, si trova il mio quinto santuario dedicato all’Arcangelo.

E' un monastero greco-ortodosso costruito intorno al V secolo, un grande edificio in stile veneziano poi restaurato nel XVIII secolo e completato nel 1911 con un bel campanile in stile barocco dagli accesi colori giallo ocra e rosso fuoco. Il culto orientale di San Michele è partito praticamente da qui, esattamente come il suo culto in Occidente è partito da Monte Sant'Angelo nel Gargano. La sentita festa popolare isolana di San Michele a Panormitis viene svolta l'8 novembre di ogni anno. Non è un giorno qualsiasi... è il giorno del mio matrimonio in chiesa a Guanajuato in Messico con Gaby, avvenuto contemporaneamente al battesimo di mio figlio Leonardo!

La splendida isoletta di Symi in Grecia

All'interno del monastero vi è un'ampia corte pavimentata ed abbellita da alberi. La chiesetta si trova subito dopo l'arco d'ingresso sulla sinistra ed è in tipico stile ortodosso, con elaborati candelabri, atmosfera buia e soffusa, odore di incenso e tanti dipinti ed icone, molte riguardanti la lotta dell'Apocalisse tra gli angeli ed i demoni.

Monastero di Panormitis di Symi dedicato a San Michele Arcangelo

La chiesetta all'interno del monastero di Panormitis che custodisce l'effigie di san Michele

La star del monastero e dell'isola intera è indubbiamente un’effigie del Santo alta 3 metri incastonata di pietre preziose e ricoperta di foglie d'argento a mo' di armatura. Leggenda vuole che questa apparve miracolosamente ad una donna dell'isola (stavolta niente vescovi...), fu rimossa, ma riapparve sempre nello stesso luogo e qui venne lasciata per sempre, costruendogli attorno il santuario. Si dice che a chi passa la scopa e pulisce lo spazio antistante l'icona, vengano cancellati tutti i peccati.

La star dell'isola

Va beh, io la scopa non ce l'ho e manco posso chiederla a qualcuno perché al solito, in questi posti un po' remoti e poco conosciuti sono solo... i peccati (tanti) dunque devo tenermeli tutti. Un inchino, per non saper né leggere né scrivere, di fronte all'Arcangelo, una preghiera rigorosamente in latino, anzi, la preghiera per eccellenza (riportata a fine post), e scappo via. Dove? Beh, sono pur sempre in Grecia... se in Val di Susa sono andato in alto in verticale, a Symi scendo in basso sotto al mare. Vado a far immersioni subacquee, mia grande passione ultimamente un po' trascurata, anche se la visibilità non è un gran che a causa del mare agitato.

In immersione nei fondali di Symi

E poi tante letture per ammazzare un tempo che nell'isola sembra quasi essersi fermato... Ogni mio viaggio ha il suo libro. Qui a farmi compagnia al tramonto in qualche ristorantino del paese insieme ad un bel bicchiere di vino e piatto tipico locale, ho con me Utopia di Thomas More, un tentativo di metter d'accordo il socialismo utopista con il cattolicesimo.

Socialismo e cristianesimo... Marx e Dio... una bestemmia per tutti i credenti, lo so... ma io francamente nella mia assoluta ignoranza religiosa ancora non capisco il perché la Chiesa deve esser così profondamente anticomunista! Quasi fosse un dogma... è vero, ci sono state in passato numerose e sanguinarie persecuzioni ai cristiani in nome di un'idea distorta e travisata, così come pazzi scatenati alla Pol Pot che hanno sterminato addirittura un quarto della propria popolazione... tutto vero, non lo nego. Sono stati commessi gravi errori, anche ideologici, il materialismo su tutti: lo stesso grandissimo Fidel Castro d'altronde in punto di morte disse che il suo più grande errore in vita era stato sottovalutare il potere ed il desiderio della religione nel suo popolo rivoluzionario... ma rimane il fatto a mio avviso, che è il capitalismo imperialista e neoliberista il vero modello economico e politico spietato con l'uomo, con la società e con la natura, un modello che porta all'individualismo sfrenato ed al nichilismo, alla devastazione dell'ambiente, inevitabilmente alla guerra, alla criminalità ed alla corruzione della classe dirigente, a profonde e sempre crescenti disuguaglianze economiche e sociali, all'odio ed al razzismo... ed inevitabilmente all'allontanamento dal Signore perché l'unico Dio diventa il libero mercato ed il consumo sfrenato, il culto della propria persona, il soddisfacimento delle proprie pulsioni e dei propri desideri materiali, a prescindere da qualsiasi considerazione di carattere umano, sociale, religioso, etico ed ambientale.

E poi li conoscete i 4 peccati capitali che gridano vendetta agli occhi di Dio, secondo la dottrina cattolica? Ve li ricordo io, umile peccatore che quanto a teologia, ne sa meno di uno scarafaggio. Ma questi me li ricordo bene: omicidio volontario, peccato impuro contro natura (cioè omosessualità), oppressione dei poveri, frode del compenso agli operai: ebbene ben due dei 4, forse anche il primo ed il secondo (indirettamente) sono conseguenza naturale del capitalismo, il quale sfrutta e deruba gli operai mediante estrazione di plusvalore marxiano, trasformandolo in accumulo irragionevole di ricchezza delle elite borghesi.

Detto ciò, io non ho mai e poi mai sentito una sola parola di un credente, della Chiesa, di un papa, di un vescovo, di un sacerdote da qualche pulpito, contro il capitalismo, e dunque a cascata contro le sue dirette ed inevitabili conseguenze, cioè neoliberismo, imperialismo e neocolonialismo, che macinano milioni di morti ogni giorno in una perfida catena di montaggio di sofferenza e distruzione, incredibilmente accettata da tutti culturalmente perché “There is no alternative”.

Tutti a sparare a zero contro il comunismo, causa di ogni male e sciagura del mondo, ma mai una parola contro il capitalismo che di errori ed orrori ne ha fatti e continua a farne molti di più. Perché?

San Michele e Karl Marx: per me due guerrieri del Bene contro il Male. Certo, il primo integerrimo in quanto è il Principe delle Milizie Celesti, senza peccato, mentre il secondo in qualcosa credo abbia sbagliato, sempre ovviamente secondo il mio limitato punto di vista in costante evoluzione: io prendo le distanze ad esempio dalla sua visione materialista non trascendente e non spirituale del mondo e dell'uomo, dal rifiuto del concetto di stato visto come inevitabile ed immodificabile espressione degli interessi della classe dominante borghese e dunque dal desiderio nel lungo periodo di eliminarlo... e non credo neppure che una dittatura borghese possa esser sostituita da un'altra dittatura (quella del proletariato), perché presto degenererebbe anche quest'ultima.

Semmai sono più vicino ad un modello socialista di tipo bolivariano, molto statalista, con asset strategici e principali mezzi di produzione rigorosamente in mano pubblica, economia mista pubblico-privato con tassazione fortemente progressiva e redistributiva, rifiuto della globalizzazione con un mercato non libero ma vincolato ai confini nazionali (ad esempio mediante pesanti dazi), e forte controllo popolare delle istituzioni: idealmente poi in tutto il mondo, un'unione internazionalista di stati sovrani ed indipendenti, cooperanti ed in pace. La pace è possibile solo con il socialismo, in quanto il capitalismo (ce lo insegna Lenin) inevitabilmente “per costruzione” degenera in imperialismo e neocolonialismo.

In ogni caso, a parte tutte le critiche e le migliorie possibili che si possono fare alla teoria marxiana, resta il fatto che la sua demolizione scientifico matematica del modello capitalista è un capolavoro assoluto della filosofia e della mente umana, un inno alla ribellione degli oppressi contro i malvagi e gli sfruttatori, un inno alla vita ed alla speranza, anche se solo terrena. Ed a me basta questo per definirmi orgogliosamente marxista. Oggi, però, vi aggiungo anche la parola “non materialista”.

Chissà se Karl e Miky si sarebbero voluti bene. Forse sì... sicuramente si sarebbero rispettati a vicenda moltissimo. Magari scannandosi pure, ci mancherebbe, perché ciò che è un oppiaceo per il primo, per il secondo è il Verbo. Eroina purissima sparata in vena per dimenticare la sofferenza dell'esistenza ed i mali del capitalismo, contro la Via, la Verità e la Vita. Per il barbuto l'uomo ha creato Dio a sua immagine e somiglianza, affinché la religione sia il principale strumento della classe borghese di controllo e sottomissione del popolo, mentre per l'imberbe ricciolino spadaccino è l'uomo ad esser stato creato ad immagine e somiglianza di Dio.

Insomma, sarebbero stati cane e gatto, Nadal e Federer di ieri, Djokovic ed Alcaraz di oggi. Ma rispettandosi a vicenda, in quanto entrambi guerrieri. E forse, un punto d'incontro nella comune lotta e nel comune obiettivo, il benessere dell'uomo (esclusivamente terreno per il primo, spirituale per il secondo), magari l'avrebbero pure trovato. Perché come dice Don Stefano Iacono di Villa Lempa, ce vò la mistica, ma ce vò anche la mastica!

Che cazzo ne so... scusate, divagazioni, forse deliri per qualcuno, di mezzanotte, momento in cui sto scrivendo questo testo da solo in cucina, birretta in mano, mentre tutti già dormono, con il mio cagnolino Rio al solito ai miei piedi, sempre attaccato a me come una cozza... chissà... rimango dell'idea che l'uomo deve impegnarsi allo stesso modo nella cura spirituale della propria anima avvicinandosi a Dio, e nella lotta di classe terrena per rovesciare la dittatura borghese della minoranza bulimica di ricchezza e risorse. Le due cose non sono incompatibili ma complementari: l'incredibile forza spirituale che solo la fede in Dio può dare, unita alla forza dell'ideologia giusta, di un pensiero politico coerente e strutturato: immaginate che miscela esplosiva per abbattere il capitalismo! Aldilà ed aldiquà. La mistica e la mastica. Cattolicesimo, rigorosamente tradizionalista pre Concilio Vaticano II (l'unico che si può definire tale ed ha credibilità, il resto è massoneria), e marxismo (non materialista), quest'ultimo inteso però non come religione immutabile e dogmatica ma come pensiero in costante critica, adattamento ed evoluzione.

Monastero Stella Maris ad Haifa, Israele; la Madonna, l'usurpatore e San Michele

Gli ultimi due punti della linea da me visitati in ordine cronologico, sono quelli più estremi: a Sud il monastero Stella Maris sul Monte Carmelo ad Haifa in Israele nell'alta Galilea, ed a Nord l'isola Skelling Michael in Irlanda, così aspra, selvaggia e quasi irraggiungibile, paesaggisticamente assolutamente sbalorditiva, degna conclusione di questo mio viaggio interiore durato ben 3 anni.

E siamo così al sesto santuario in Israele. Mi aspettavo che proprio nelle terre dove è nato e vissuto Gesù, per finire in bellezza, ci fosse una chiesa grandiosa dedicata a San Michele... ed invece praticamente nulla in quel monastero rimanda all'Arcangelo. Giuro. Zero di zero. Mi sono chiesto infatti diverse volte se avevo sbagliato posto... figuratevi che nessuno lì dentro, neppure l'unico sacerdote incontrato, era a conoscenza dell'appartenenza del santuario alla Linea Sacra!

A luglio 2023 parto con la mia famiglia per un viaggio di una settimana nell'imperialista e sanguinaria Israele e nell'oppressa, eroica e resistente Palestina (onnipresente la politica in questo blog, vogliate scusarmi...). Siamo diretti a Nazareth ed al lago di Tiberiade, ed Haifa è la tappa in treno rapida ed intermedia da Tel Aviv: abbiamo uno stop di un paio d'ore e non posso mancare assolutamente l'appuntamento con il penultimo punto della Linea!

Il “Monastero carmelitano della Stella Maris”, al quale si può accedere anche mediante cabinovia dal centro di Haifa, si erge proprio sulla grotta dove ebbe dimora il profeta Elia il quale ebbe la visione della venuta della Madonna. Fu fondato in epoca bizantina, quando alcuni eremiti lo scelsero come luogo di culto dell’Arcangelo Michele. Ben presto però il culto si trasferì da Miky a Maria, con i religiosi che assunsero prima il nome di “Frati della Beata Vergine del Monte Carmelo”, per poi fondare a tutti gli effetti l'Ordine carmelitano. Successive apparizioni della Madonna detta "del Carmelo", diedero poi origine alla devozione dello Scapolare del Carmelo.

L'interno del monastero Stella Maris ad Haifa

Per tanto tempo non ho mai capito questo sesto santuario dell'Arcangelo, che dell'Arcangelo non ha nulla, manco una piccola iscrizione, manco una targhetta descrittiva della Linea Sacra... l'unico dei 7 senza neppure una sua apparizione! Solo ora, nel momento in cui scrivo, pensando e ripensando al senso della vicenda, ho avuto l'illuminazione. Che per carità, è solo una mia idea ed interpretazione, indubbiamente molto romantica. Seguitemi nel ragionamento.

Non credo sia un caso che la Linea Sacra dedicata a San Michele termini a Sud, nelle terre dove è nato e cresciuto Gesù, in un luogo così mariano... tra le due Figure esiste infatti uno strettissimo legame, una strettissima cooperazione, molto più di quanto si possa immaginare. San Michele Arcangelo e la Madonna sono complementari, un po' come Miky e Karl, ma al contrario dei primi non si scannano, non litigano mai: l'Uno senza l'Altra non potrebbe sconfiggere il demonio. Il primo è il Guerriero "comandante en jefe" delle Milizie Celesti, che lotterà, incatenerà e fiaccherà la resistenza del serpente portandolo alla resa, ma è Maria, secondo la Genesi (capitolo 3 versetto 15), che gli schiaccerà definitivamente la testa: «Io porrò inimicizia tra te e la Donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno».

Mi aspettavo San Michele ad Haifa ed ho trovato la Madonna del Carmelo e lo Scapolare. Mi aspettavo la spada ed ho trovato il rosario... forse davvero l'arma vincente del Bene contro il Male è l'accoppiata “battaglia e preghiera”!

Maria è davvero potentissima contro il demonio ed il drago la teme ben più del valoroso spadaccino. Il perché è facilissimo da capire: la Madonna incarna l'esatta antitesi del diavolo. E' la creatura più umile di tutte, una semplice ragazzina di Nazareth, umana e non angelica, che diventa addirittura la sostituta di Lucifero in cielo! E lui non ci può passare: era il più bello e potente di tutti gli angeli celesti, così tanto che pensava di esser superiore al Padre Eterno e gli si ribellò. Tanto umile, umana e fedelmente ubbidiente (a Giuseppe, a Dio ed a suo figlio Gesù) la prima, quanto angelo nero, superbo, invidioso dell'Onnipotente e ribelle il secondo. Lei è pura e buona, anzi, la più pura e buona, mentre lui è il più sporco e cattivo. Lei è il sesso debole femminile, pura carne terrena, lui il più forte, potente e cattivo degli angeli, puro spirito maligno: il pensiero di esser sconfitto da lei, lo fa dunque impazzire. Per lui è davvero umiliante, anzi, è la cosa più umiliante.

Al di là in ogni caso di credere o meno alla Genesi biblica, il fatto che Satana impazzisca letteralmente quando ha di fronte la Madonna è in realtà esperienza molto comune in tutti gli esorcismi: il rosario lo manda fuori di testa. Gli fa scoppiare il cervello, come il serpente ha ammesso più volte in diversi terrificanti esorcismi registrati.

Satana odia la Beata Vergine Maria e fa sempre tutto il possibile per scoraggiarne la devozione e sminuire la sua importanza, minando certezze secolari anche all'interno della stessa Chiesa: non è un caso che sono proprio i dogmi, le consacrazioni e le devozioni mariane a suscitare le reazioni più forti non solo nei detrattori del cattolicesimo, ma anche in cardinali, vescovi e sacerdoti: molti di loro sono imbarazzati dalla forte venerazione dei fedeli alla Madonna e pensano che essa sia sbagliata e totalmente fuori luogo in quanto Maria è figura del tutto secondaria ed assolutamente non centrale: pensano che siano sbagliati pellegrinaggi come la Macerata-Loreto, pensano che siano sbagliate le consacrazioni antiche come quella a Maria Santissima secondo S. Luigi Grignion de Monfort... insomma, tendono inconsciamente al protestantesimo.

D'altronde cosa aspettarsi da loro se seguono incondizionatamente da anni le puttanate vacciniste e le apostasie teologiche del loro padrone, umile servo argentino della massoneria mondialista, senza mai porsi una sola domanda!

Bergoglio, non è mai stato il vero papa, semmai per dirla alla Don Minutella, è solo l'usurpatore del trono di Pietro in quanto egli non ha il munus petrino (conservato da Ratzinger e mai ceduto), dunque secondo la dottrina cattolica non offre nessuna garanzia di correttezza dottrinale né tanto meno assistenza dello Spirito Santo. Questo antipapa in carica costantemente indossa simboli pagani ed esoterici (particolarmente affezionato al Buon Pastore dei Rosacroce, ordine massonico che non ritiene Gesù il figlio di Dio, vuole riabilitare Lucifero e considera la rugiada un nettare divino), fa cantare in Vaticano personaggi come Blanco facendo il pienone di giovani con testi che invitano alla violenza, al sesso libero, alla blasfemia... neppure crede in un "Dio cattolico" (testuali sue parole), perché il pensiero unico mondialista deve col tempo imporre una religione unica, manco a dirlo satanista.

L'usurpatore poi, tutto fa tranne che brillare particolarmente per la sua devozione e sensibilità mariana: ha negato ad esempio più volte alla Madonna il titolo di Corredentrice, definendola solo “madre e discepola” e respingendo sempre le richieste dei fedeli di apertura in tal senso; ha sminuito in diverse occasioni la sua figura, ha abrogato la Festa della Traslazione della Santa Casa, che resisteva da secoli, declassificando il trasporto da parte degli angeli della casa di Maria, da Nazareth alla Basilica di Loreto, come leggenda e non fatto soprannaturale ma realmente accaduto, testimoniato da San Nicola da Tolentino... Non è devoto della Madonna di Loreto, di Pompei, del Buon Soccorso, tutte quante assai miracolose con straordinari fenomeni come guarigioni inspiegabili, vere o no, in ogni caso tutte ben riconosciute dalla Chiesa... ha umiliato il messaggio della Madonna di Fatima screditando Suor Lucia e mai menzionando il contenuto centrale delle apparizioni dei pastorelli, ovvero la visione dell'orrore dell'inferno... rifiuta ideologicamente ed a priori le apparizioni mariane (inaccettabili in particolare per uno così vaccinista come lui, quelle della “Madonna no vax” di Trevignano...), critica luoghi come Lourdes e Medjugorje per l'eccessivo sfruttamento commerciale dei luoghi (giusto) salvo poi inchinarsi di fronte ai potenti signori dell'ideologia materialista e capitalista, di fronte al consumismo sfrenato ed alla globalizzazione dei mercati.

Di una sola immagine mariana, sembra che questo Bergoglio sia straordinariamente devoto, tanto che, opportunamente modificata (in peggio), è arrivato a farsela posizionare in Vaticano, avendo pure l'incredibile sfrontatezza di accoglierla davanti alle telecamere di mezzo mondo con al petto una croce massonica: è un'immagine inquietante, quasi maschile nel volto, incredibilmente priva del Bambino Gesù (un'assoluta anomalia nel panorama artistico ecclesiastico), che nella versione originale con il piede non schiaccia la testa del serpente ma un'ostia, mentre in quella modificata invece accarezza dolcemente il rettile con il quale sembra esser in piacevole compagnia; è un'immagine piena zeppa di simbologie esoteriche, massoniche e sataniste, di eresie del tipo Maria con la spalla scoperta in modo provocante, angeli con le tette di donna in bella mostra, angeli con zampe di caprone, presenza contemporanea e centrale nel quadro della luna e del serpente, caratteristiche tipiche del demone femminile Lilith associato ad adulterio e stregoneria etc...

Qual è il nome? La Madonna che scioglie i nodi, il cui nome vero è Madonna Desatanudos. Provate a togliere le ultime 5 lettere e capirete tutto. Un caso? Ma quanti cazzo di casi ci sono? Non è invece che come diceva Agatha Christie, 3 indizi fanno una prova?

Scusate la divagazione, ma quando il tema mi appassiona io prendo a scrivere e non mi fermo più... ed avrete capito che 'sto personaggio che tutti ancora si ostinano a chiamar papa, a me mi sta un po' sul cazzo.

Tornando alla Linea Sacra, forse allora davvero, il più insignificante dei 7 santuari dedicati all'Arcangelo, situato proprio nelle terre di Galilea dove è nato e vissuto Gesù, cela un significato ed un messaggio del Principe grandioso, pazzesco, sbalorditivo... San Michele, proprio alla fine del percorso, dopo esser apparso qua e là a vescovi un po' duri di comprendonio ed aver fatto costruire splendidi santuari in mezza Europa a lui dedicati, rinuncia alla standing ovation finale come ci si aspetterebbe e lascia tutti col cerino in mano.

Nessuna apparizione ulteriore, nessuna uscita trionfale ed applausi a scena aperta. Non li vuole. Non è superbo, tronfio e pieno di sé come Lucifero o Matteo Bassetti, ma umile e fedele. Lui è un soldato, il più importante dei soldati in quanto Comandante delle Milizie Celesti, ma la star non è Lui ma Cristo. La star non è lui ma la Regina della Pace. E così all'ultimo, in grande stile, l'Arcangelo fa un meraviglioso passo indietro e si mette da parte, lasciando la scena e gli applausi finali al suo Imperatore celeste Gesù ed a sua Madre Maria.

Nell'eterna battaglia di ogni uomo tra il bene ed il male, San Michele dunque ci vuole portare al Messia ed a Maria, ci vuole portare alla fede in Cristo ed alla venerazione della Madonna, magari anche alla consacrazione mariana. E pazienza per l'usurpatore vaccinista in camice bianco e croci massoniche sul petto.

Skelling Michael in Irlanda: la roccia di San Michele

I santuari estremi della Linea Sacra mi hanno davvero stupito... Esattamente come ad Haifa in Israele, nel più meridionale dei 7 punti della Linea, mi aspettavo un San Michele maestoso ed ho trovato invece la Madonna del Carmelo, così in Irlanda non vedrò nessuna chiesa, statua, dipinto o semplice iscrizione dedicate al Guerriero celeste ma ammirerò soltanto una natura pazzesca, quasi folle ed impossibile, dura ed aspra, incredibilmente romantica. Io il Padre Eterno l'ho sempre visto nella magnificenza del creato... forse è per questo che giro come una trottola alla ricerca di posti sempre più estremi ed irraggiungibili.

L'isolotto di Skelling Michael

Ed il punto più a Nord della Linea Sacra è abbastanza estremo: si trova su un isolotto, il più grande delle due ravvicinate isole Skellings, oggi disabitato, puntuto e spigoloso, praticamente sempre battuto da forti venti che scagliano sulla sua costa frastagliata le enormi onde dell'Oceano Atlantico con inaudita forza e violenza.

Il nome è Skelling Michael, dalla lingua gaelico irlandese che significa “roccia di Michele”, patrimonio UNESCO fin dal 1996, e si trova a 17 km dalle coste del Kerry nell'Irlanda sud occidentale.

E' un luogo talmente suggestivo che sembra esser stato quasi costruito a tavolino per ospitare il set di un film: l'oceano sempre agitato, due picchi puntuti, una conformazione quasi verticale con un avvallamento centrale erboso ed il punto più alto che svetta a 218 metri dalle acque... ed infatti nel 2014 qui sono state girate delle scene di due episodi di Star Wars, "Il risveglio della forza" e "Gli ultimi Jedi". A Portmagee, piccolo e caratteristico paesino addormentato dal quale partono le barche per raggiungere, o meglio tentare di raggiungere, entrambe le isole, sono diverse le casette ed i ristorantini che hanno un qualche personaggio di Star Wars in esposizione.

Raggiungo Skelling Michael per puro miracolo nell'ultimissimo giorno utile dei miei 4 di viaggio (dal 4 all'8 settembre 2023) che mi portano a scorrazzare nella contea del Kerry, una delle più belle, boschive e paesaggisticamente varie d'Irlanda. L'isolotto naturalisticamente parlando è davvero affascinante, con un'incredibile ricchezza di avifauna come sule, puffin (le buffe pulcinella di mare), gabbiani a più non posso, ma anche foche e leoni marini: per preservare il luogo possono salpare dal piccolo molo di Portmagee solo poche imbarcazioni al giorno, una sola volta al dì e con un massimo di una dozzina di persone a bordo. I posti sono dunque limitatissimi, occorre prenotate con largo anticipo in alta stagione e soprattutto, essendoci solo una piccola banchina d'attracco ed essendo spesso il mare alto ed agitato, quasi mai purtroppo è possibile sbarcare.

Ed infatti non sarà possibile farlo il 5, il 6 ed il 7... ci limiteremo a fare un giro intorno alla più piccola delle due (Little Skelling), quasi totalmente coperta di uccelli, ed ammirare Skelling Michael da lontano con le sue distese ripidissime di erba verde bagnata alternata a durissima roccia marrone scuro. Le onde schiumavano rabbia e violenza sulla piccola banchina, con la barca che sembrava stesse sul punto di capovolgersi da un momento all'altro e le persone vicino a me che rimettevano pure le budella. Che delusione, ero venuto fin qui solo per questo...

Avevo quasi perso la speranza, ma poi l'8 mattina è accaduto il miracolo: nonostante le previsioni meteo non invitassero all'ottimismo, il mare invece improvvisamente si calma e verso mezzogiorno concede lo sbarco. Tre ore abbondanti nell'isolotto a far il pieno di bellezza e romanticismo. Cacchio, ho completato la Linea Sacra di San Michele!

Impossibile l'attracco in queste condizioni!

L'ultimo giorno utile accade il miracolo e la barca può attraccare!

600 gradini scavati sulla roccia mi separano dalla cima e dal completamento della Linea Sacra

Skellig Michel, era incredibilmente già abitata nel VI secolo da una dozzina di intraprendenti monaci cristiani che la elessero come rifugio ideale dalle persecuzioni romane di quel tempo. Effettivamente, chi cazz ci arriva fin lì!

Essi raggiunsero l'isola per mezzo di rudimentali ma agili imbarcazioni chiamate currach e costruirono sulla cima, in uno spiazzo allargato affacciato sull'oceano Atlantico, un piccolo monastero e 6 abitazioni estremamente spartane in pietra, che ricordano un po' i trulli pugliesi o i nuraghe sardi, chiamate in lingua irlandese “clochans”, assolutamente impermeabili alla tanta acqua che cascava dal cielo, aventi base circolare e profilo superiore a parabola concava.

I monaci eremiti vivevano in modo estremamente semplice, di pesca, agricoltura di sussistenza e tanto ascetismo, osservazione, preghiera e contemplazione della meraviglia paesaggistica e naturalistica che avevano attorno. Niente Tik Tok ed Instagram: Skelling Michael offrì loro un estremo isolamento, una vita dura e simbiotica con la natura ed il mare, fino alle incursioni vichinghe del IX secolo.

Ricostruzione della vita monacesca a Skelling Michael nel museo dell'isola di Valencia, di fronte Portmagee

Intorno al 1000 gli eremiti vi presero ad edificare il più ardito dei monasteri dedicato a San Michele, del quale erano devotissimi: secondo la leggenda infatti, San Patrizio, patrono d'Irlanda, proprio in quest'isola dimenticata da Dio sospesa tra mare e cielo, affrontò lo scontro finale con i demoni che perseguitavano l’Irlanda, riuscendo a vincere solo grazie all'aiuto dell'Arcangelo. Oggi di quella chiesetta dedicata al Principe purtroppo restano solamente poche rovine ed una croce in pietra, piuttosto malandata.

Nel XII secolo i monaci abbandonarono l'isola a seguito del drastico peggioramento delle condizioni atmosferiche e delle sempre più frequenti incursioni vichinghe, lasciandoci il più bell'esemplare al mondo di architettura paleocristiana.

I resti della chiesetta dedicata a San Michele

Tutt'oggi l'area è accessibile e visitabile grazie ad una “stairway to heaven”, una incredibile scalinata di 600 gradini, a tratti quasi verticale, scavata nella roccia, assolutamente adrenalinica perché spesso a strapiombo sul mare. La salita non è per tutti e difatti sono accaduti anche diversi incidenti gravi. Il panorama che si gode in cima è assolutamente fantasmagorico, con Little Skelling in lontananza ben visibile e tutto intorno solo mare increspato. Ce l'ho fatta, sono in cima!

La barca riparte tra 20 minuti e qui sopra, 2.00 del pomeriggio ormai sono solo. Un buon quarto d'ora di pace, riflessione e silenzio, gironzolando tra le rovine in pietra e cercando lo scatto perfetto, per poi cominciare la corsa contro il tempo per riuscire a prendere l'aereo per Roma da Kork alle 8 di sera. Ed al solito, ce la farò per il rotto della cuffia.

Mi siedo su un parapetto naturale a strapiombo sull'Oceano Atlantico, con alle spalle la croce dell'antico monastero e le cupole di pietra dei monaci di un tempo lontano, vista magnifica sull'Oceano, con una leggera brezza che mi accarezza il viso un po' scottato dal sole.

I gabbiani, il rumore del mare, il lieve fruscio del vento. Meraviglia e tanto stupore. Provo un profondo senso di appagamento nell'aver completato la Linea Sacra. La chiamata del Guerriero celeste, misteriosa ed inspiegabile, era forte. Ed io ce l'ho fatta, incredibilmente considerando le condizioni del mare nei 3 giorni che sono stato qui. Ma forse davvero, Qualcuno mi ha aiutato.

Felice e pensieroso, dirigendo lo sguardo verso Little Skelling, recito la bellissima preghiera a San Michele Arcangelo di Leone XIII, come ho fatto in ognuno dei 7 punti della Linea e come spesso faccio da un annetto a questa parte quando vedo il male impadronirsi del mondo e delle anime.

Questo post non può che chiudersi così, con questa bellissima invocazione al Principe Bianco, potentissima ed esorcizzante: essa veniva recitata obbligatoriamente alla fine di ogni celebrazione tridentina ma incredibilmente, dopo il Concilio Vaticano II, è stata eliminata quando il vecchio rito in latino (Vetus Ordo) è stato sostituito dalla messa moderna, il cosiddetto Novus Ordo (un nome un programma). E non è ovviamente un caso: tutto ciò che è venuto dopo quel famoso concilio, viene dal male, antipapi rosacrociani compresi.

PREGHIERA A SAN MICHELE ARCANGELO DI PAPA LEONE XIII

Sancte Michael Archangele,
defende nos in proelio;
contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium.
Imperet illi Deus,
supplices deprecamur:
tuque, Princeps militiae caelestis,
Satanam aliosque spiritus malignos,
qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo,
divina virtute, in infernum detrude.
Amen

San Michele Arcangelo,
difendici nella lotta;
sii nostro aiuto contro la cattiveria e le insidie del demonio.
Gli comandi Iddio,
supplichevoli ti preghiamo:
e tu, Principe della Milizia Celeste,
con la forza divina rinchiudi nell'inferno Satana
e gli altri spiriti maligni
che si aggirano il mondo per portare le anime alla dannazione.
Amen

Linea Sacra completata e promessa rispettata!

Che viaggio pazzesco che ho fatto in questi 3 anni! Nei punti centrali della Linea Sacra ho ammirato chiese e basiliche dedicate all'Arcangelo assolutamente strepitose e sbalorditive nella loro magnificenza, per concludere alle due estremità Nord e Sud, dove non esistono oggi santuari ma (mia interpretazione) due messaggi importanti del Principe delle Milizie Celesti: la salvezza dell'uomo passa inevitabilmente per ritorno ascetico alla natura, al sacrificio ed al rifiuto della tecnologia transumanista, e nella devozione a Cristo ed alla Madonna.

Il mio viaggio attraverso il fendente spadaccino di San Michele dall'Irlanda ad Israele per uccidere il diavolo, è terminato. Quanta passione, quante emozioni, quanto travaglio interiore, me marxista ateo ed anticlericale convintissimo fino a pochi mesi fa (marxista lo sono sempre, ateo oggi non più), capire che esiste davvero qualcosa di soprannaturale che sfugge ad ogni tentativo razionale di comprensione... oggi sono finalmente sereno, a prescindere da tutto il contesto intorno a me, perché nella mia vita c'è stato un incontro inaspettato, che mai pensavo di poter fare.

Grazie a quest'incontro, sono riuscito a rispettare l'impegnativa promessa fatta a me stesso ed a San Michele: ho percorso tutta la Linea Sacra per render omaggio al Principe delle Angeliche Gerarchie ed alla sua sciabolata attraverso l'Europa, e ricacciato all'inferno i miei demoni che da marzo 2020, per diversi motivi, mi avevano fatto perdere il sonno e la tranquillità interiore...

Solo a posteriori, e me lo fa notare Gaby dopo l'ennesimo macello al ritorno dall'Irlanda, capisco che ogni visita ad un punto della Linea è stato costellato prima della partenza e dopo il mio ritorno, da una serie assurda di problemi, furti, discussioni in famiglia (chi ha figli adolescenti ai tempi d'oggi può capire...), disastri climatici, autostrade bloccate e trafori chiusi, guasti gravi e costosi da riparare alla macchina... come se qualcuno con le corna non mi avesse voluto far partire, come se qualcuno avesse deciso che quella “Retta immaginaria” attraverso l'Europa per me era tabù e non dovevo completarla in nessun modo.

Non solo l'ho completata... il 29 settembre 2023, a soli pochi giorni dal rientro dall'Irlanda, pubblico nel mio sito viaggiepianoforte.it questo post così appassionato, e come degna conclusione del percorso, recito dinnanzi a Don Stefano l'atto di consacrazione a San Michele Arcangelo, per l'enorme gioia di mia moglie, che fin dall'inizio del percorso mi aveva spinto a questo, lei già consacrata alla Madonna secondo S. Luigi Grignion de Monfort.

Grazie caro Principe bianco per avermi accompagnato in questo meraviglioso viaggio verso ed attraverso il divino, contro l'angelo nero ed i suoi tanti servi in terra. Questo post è per te.

Mi raccomando però Michè: proteggi sempre i buoni, i giusti, gli umili, i coraggiosi ed i bisognosi, sfodera un po' più spesso la tua spada (ma anche la lancia per gli spiedini di carne va benissimo) su questa terra maledetta contro i demoni farmaceutici e finanziari, contro i signori della guerra, contro i belzebù del capitalismo, dell'imperialismo e del neoliberismo che ormai hanno sottomesso il mondo intero, trafiggi senza pietà tutti i (Mario) draghi di questo mondo...

Io sarò sempre un tuo soldato fedelissimo, ma tu proteggi la mia famiglia, infondimi saggezza, umiltà e pazienza, dammi la forza ed il coraggio per lottare sempre contro il male e superare il cataclisma che verrà. Non farmi mai indietreggiare di un solo millimetro di fronte al perfido nemico per bieco tornaconto o banale sopravvivenza. Aiutami tanto nella battaglia terrena quanto in quella spirituale, per me ben più impegnativa, perché la mia fede è sempre incerta, altalenante e ballerina.

Sperando di non andar giù dove fa caldissimo e puzza di zolfo, ci vediamo spero un giorno lassù dove regna la pace eterna, l'amore infinito e la felicità vera. Ciao Michè.