Fin dal primo istante in cui ho partorito nella mia testa l'idea di tale blog, in quei “150 giorni dell'aquila” di ritiro ascetico fisico e spirituale, ero certo di una cosa: viaggiepianoforte.it, sarebbe stato sicuramente a totale impatto zero. Totale significa totale e zero significa zero. Non solo avrei compensato le emissioni generate dal traffico web, ma avrei anche calcolato, per forza di cose approssimativamente, l'impatto ambientale generato da tutti i miei spostamenti. Così è stato.
In generale i miei viaggi sono assolutamente responsabili, consapevoli e sostenibili, socialmente ed ambientalmente: so bene che il mio viaggio avrà delle conseguenze, anche se minime e trascurabili, sull'ambiente e sulle persone. Cammino sempre moltissimo, adoro camminare in viaggio; per le lunghe tratte utilizzo mezzi di trasporto pubblici come autobus e treni, sempre in ultraeconomy e con “el pueblo”, evito come la peste taxi ed Uber vari. Appena posso e le distanze da coprire sono limitate, entro il centinaio di km, la bicicletta è il mio mezzo preferito, potendo in tal modo viaggiare lentamente senza inquinare e contemporaneamente fare tanto sport. Cerco sempre l'interscambio culturale, acquisto prodotti e servizi dalla popolazione locale valutando e premiando comportamenti ecosostenibili nel totale rispetto della cultura e delle tradizioni locali. Una volta sul posto i miei viaggi dunque impattano ambientalmente assai poco, meno rispetto alla mia normale vita a San Benedetto. Ma l'aereo? Quanti viaggi in aereo ho fatto? Non si contano, davvero. Sono onesto: io ho sfruttato l'epoca dei voli low-cost in maniera assurda. Sono andato in capo al mondo con quattro soldi davvero. Era giunto il momento di pagare e restituire alla natura quanto rubatogli.
Come potevo rendere tale sito ad impatto zero? Innanzitutto non potevo prescindere da una grande approssimazione iniziale: dovevo rinunciare a compensare le emissioni derivanti dall'utilizzo dei mezzi pubblici come treni ed autobus che costituivano la grande maggioranza dei miei spostamenti di lunga percorrenza, perché il loro impatto è non solo assai difficile da calcolare ma anche trascurabile rispetto al resto. In poche parole, il gioco non vale la candela: al fine di includerle, molto più semplice sarebbe stato approssimare per eccesso il dato risultante dal kilometraggio effettuato con le auto noleggiate. Ho viaggiato spesso solo, ma anche in famiglia con moglie e figli: essendo il blog personale, ho però deciso di compensare esclusivamente le mie emissioni rinunciando a farlo per i restanti membri della mia famiglia.