Il sito d'immersione a mio avviso più bello, suggestivo e morfologicamente vario di Raja Ampat è Mike's point, il quale prende il nome dal figlio di uno dei pionieri dell'arcipelago di Raja Ampat, nonchè fondatore del Papua Diving, Max Ammer.
Il diving spot si trova al largo dell'isola di Gam, poche centinaia di metri di fronte all'homestay del Kordiris e praticamente concentra tutto il meglio della Raja Ampat subacquea in un solo punto: dal caleidoscopico giardino corallino più superficiale alla parete degradante con improvviso drop-off che si frammenta in grotte, anfratti e pinnacoli fino a profondità da immersione tecnica, superiori ai 40 metri. Un sito favoloso ma non per tutti, perché le correnti sono davvero forti e variabili e ciò rende ogni tuffo, praticamente diverso dall'altro. Si potrebbero fare immersioni a Raja Ampat anche soltanto a Mike's point ed ogni volta si uscirebbe dall'acqua sbalorditi più di prima.
In superficie è solo uno scoglio, battuto da forti correnti, con inquietanti gorghi ben visibili dalla superficie, un qualcosa di molto simile a Batu Bolong a Komodo. Leggende locali narrano addirittura che l'isolotto fu bombardato dagli aerei alleati durante la seconda guerra mondiale, i quali scambiarono dall'alto gli intensi vortici del mare con una nave da guerra giapponese. Non ci sono prove di questo, anche se ciò spiegherebbe la frastagliata morfologia del panorama sottomarino non riscontrabile in altri siti d'immersione; è certo comunque che l'attività bellica nell'area durante gli anni '40 fu assai intensa perché Max Ammer ha trovato vicino al suo centro diversi proiettili calibro 50 datati 1942, i quali venivano utilizzati dalle mitragliatrici Browning M2 montate sugli aerei americani durante la seconda guerra mondiale.
Il panettone di giungla, sferzato dalle onde e dal vento, sott'acqua diviene una specie di fungo, con la testa coperta di vegetazione che emerge dalla superficie ed il fusto sott'acqua che si assottiglia appoggiandosi su un pianoro morfologicamente molto vario, in parte sabbioso ed in parte roccioso con grotte, anfratti ed un paio di fantastici tunnel da percorrere con la luce della torcia. Un magnifico, vasto e coloratissimo giardino di corallo, che sembra realizzato da un artista, lascia il posto ad una serie di spacchi e terrazze a profondità crescenti, con numerose grotte e caverne dove si incontra di tutto, dai wobbegong alle tante tartarughe, fino ad arrivare all'ultimo plateau oltre i 40 metri. Ogni occhiata data nel blu, togliendo lo sguardo dalla parete, cattura pelagico di passaggio, napoleoni alla deriva nella corrente, squali, a volte mante oceaniche, tanti tonni, barracuda e pesci palla.