Sono sempre stato un ambientalista convinto, ai limiti dell'estremismo. Il perché è semplicissimo da capire: io sono profondamente innamorato di Madre Natura. E' così, ed è sempre stato così, fin da piccolo. Ricordo ad esempio quando i miei genitori mi portavano in vacanza in Trentino ed io ammiravo quegli splendidi paesaggi montani, emozionatissimo ed in totale estasi; nei trekking familiari ero sempre "la guida", col resto dei fratelli (ne ho 3) che invece non ne potevano più... ricordo perfettamente il senso di pace, serenità e comunione col creato che mi mettevano quei luoghi incantati, la voglia di perdermi nei boschi, l'emozione di incontrare un capriolo e la sensazione di piccolezza e nullità che provavo di fronte alla maestosa bellezza di una cima puntuta ed imbiancata come quella del Cervino.
Anche oggi, anzi, soprattutto oggi, a quarant'anni passati, io mi sento davvero bene e felice solo quando mi immergo totalmente nella natura stabilendo con lei un contatto intimo e profondo. Solo così torno alle origini, ritrovo la calma interiore ed il mio istinto primordiale, troppo spesso represso. Mi sento realmente appagato solo quando scalo una vetta col fiatone e lo sguardo perso verso l'orizzonte, quando esploro una foresta o una giungla tropicale, quando pinneggio negli abissi oceanici in qualche barriera corallina o tra gli anfratti bui di grotte o relitti... Quando sento il freddo pungente dentro un sacco a pelo a -20° in un rifugio himalayano, quando affronto spavaldo con ramponi e piccozza un ghiacciaio che gracchia oppure quando cammino scalzo nel bagnasciuga di una spiaggia immacolata di qualche paradiso tropicale. Ho una malsana predilezione per gli spazi aperti ed incontaminati, per i luoghi vergini, irraggiungibili, magari anche desertici ed inospitali. Nel grigiore della città invece intristisco, spengo il cervello e divento insopportabile, ancor più di quello che sono normalmente.
Per questo viaggio tanto. Per questo appena posso scappo e mi perdo nel mondo. A volte basta anche poco per rinascere e farmi tornare l'umore, magari una corsa in spiaggia a pochi metri da casa o una visita al volo al mio amico Fabrizio Amadio, che ha deciso di abbandonare un insoddisfacente lavoro bolognese per vivere nell'Appennino in zona Acquasanta, a solo mezzoretta di macchina da San Beach, facendo legna e formaggio, pascolando e mungendo vacche, svegliandosi ogni mattina con una vista strepitosa sulle bellissime montagne del centro Italia.