Anno di merda il 2020... cominciato per me alla grande, anzi, alla grandissima in vetta al Kilimangiaro, 5895 metri e due pezzi di polmone sputati per arrivare fin lassù a -25°C in soli 5 giorni. Ma l'Uhuru Peak, vogliate perdonare il gergo matematico, non era un punto di flesso ascendente a tangente orizzontale della mia esistenza, ma solo il vertice V (-b/2a, -Δ/4a) di una parabola concava: cominciava per me una lenta discesa personale verso l'inferno.
Tanti episodi traumatici, forse troppi e tutti insieme, in un crescendo a tratti inarrestabile ed ingestibile, un ciclone violentissimo e sconvolgente in cui indubbiamente la gestione criminale del Covid ed il comportamento ai miei occhi incomprensibile della stragrande maggioranza degli italiani, hanno giocato, nella mia mente già pesantemente provata, un ruolo di primissimo piano.
Davvero immensa la delusione ed il disincanto che ho provato nei confronti di tantissime persone a me vicine, vittime (colpevoli) della propaganda martellante e così violentemente incattivite dalla paura... inevitabile ed irreversibile un mio progressivo distacco emotivo e sociale che mi porta nel 2020 ad isolarmi sempre più ed a rinchiudermi nei miei cupi pensieri.
Non bastava tutto questo... è pure morto a 60 anni appena compiuti, Diego Armando Maradona, il calciatore più forte di tutti i tempi, per me un vero idolo, non tanto calcistico quanto ideologico. Arresto cardiaco, ovviamente "correlato" ai suoi eccessi, alla sua vita piena di dipendenze e soprattutto all'uso ed abuso della sua amata e devastante "dama bianca". Morte naturale dunque, nulla a che vedere con i fatali "malori improvvisi" da "non correlazione" che colpiscono oggi giovani ed adulti battezzati col veleno di Pfizer, nella totale indifferenza generale e vergognosa omertà della stampa. A fine 2020 il siero genico killer ancora non c'era e poi, figurati se un ribelle come lui si faceva bucare il deltoide e profanare il sacro tatuaggio del Che con una punturina assassina sponsorizzata da Bill ed Ursula... Chissà invece se la miracolosa pozione magica non si è portata via il fratello Hugo un solo anno più tardi, vittima di arresto cardiaco senza soffrire di alcuna patologia... Questo non lo saprà mai nessuno: vietato indagare.
No, nel caso di Diego, tutto terribilmente ovvio e scontato, purtroppo ampiamente prevedibile viste le penose condizioni fisiche nelle quali egli versava: la natura gli ha presentato il conto di una vita meravigliosamente scellerata e con fortissime tendenze autodistruttive, una vita vissuta a 300 all'ora, tra alcool, donne, cibo, festini e soprattutto droga.