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Pensiero politico

Mi rendo perfettamente conto che non è una buona idea politicizzare un blog dedicato soprattutto a viaggi e musica al pianoforte. Molti internauti entreranno qui, magari per caso e ne usciranno subito infastiditi perché il mio pensiero è tutt'altro che comune e piuttosto radicale.

Molti, ben più attenti alla forma che alla sostanza, si allontaneranno dal blog alla prima parolaccia, magari buttando acqua benedetta sul monitor, inorriditi da tale volgarità ed ignoranza. Altri, al mio primo insulto colorito verso l'Europa del liberismo più sfrenato, dell'austerity e delle banche mi etichetteranno come sovranista, fascista, populista e complottista senza leggere più altro, in piena dissociazione cognitiva e senza concedersi il beneficio del dubbio rifiutando a priori ogni argomentazione e ragionamento logico che demolisca le loro convinzioni derivanti unicamente da anni di bombardamento e propaganda massmediatica. Persone "di destra" noteranno ben presto il mio totale rifiuto del modello capitalista, dell'ideologia neoliberista ed del patto atlantico imperialista e mi bolleranno come bolscevico-comunista mangiatore di bambini, mentre altri appartenenti alla sinistra radical chic, mio principale e fin troppo facile bersaglio, dopo aver letto i post su Lampedusa o sul Burkina Faso, mi daranno magari pure del razzista e xenofobo, dimostrando dunque di non aver capito nemmeno una parola di quanto scritto. Ma non vi preoccupate, fate pure, non mi offendo. Giuro, sono ben abituato.

La mia critica sarà spietata oltreché verso la vergognosamente ipocrita sinistra liberale ben rappresentata dai vari PD, LeU, IV, + Europa, anche e soprattutto nei confronti di M5S, il più grande bluff politico della storia d'Italia, movimento che è riuscito nell'ardua impresa di riportare al governo il partito che aveva perso le elezioni nel 2018 nonché suo acerrimo nemico in campagna elettorale; ora, anno 2021, con una giravolta politica di proporzioni davvero inimmaginabili, sono pappa e ciccia e governano a braccetto. Traditori del popolo! Ricordo benissimo i vostri discorsi sul PD e sulla Lega, sulla TAV, sull'Europa, su Mario Draghi, sull'euro, sull'occupazione americana del paese mediante un centinaio di basi militari con decine di testate nucleari, sulle spese in armamenti sempre crescenti e sulle guerre imperialiste di aggressione della NATO mascherate da “missioni umanitarie” alle quali siamo costretti a partecipare a causa della permanenza nell'alleanza atlantica, sull'acqua pubblica, sulla competenza e meritocrazia, sulle auto blu... Vergognatevi! Sbrigatevi a prendere questo vitalizio completando la legislatura perché scomparirete presto dal panorama politico italiano e rimarrete solamente un brutto ricordo... e così avrò lo sdegno anche dei grillini, i quali al grido "onestà, onestà, corruzione!" invocheranno magari l'intervento di San Grillo da Genova o della piattaforma privata Rousseau per oscurarmi.

Finito qui? Certo che no! Impossibile lasciare fuori l'argomento che ha totalmente monopolizzato il dibattito televisivo nell'ultimo anno e mezzo e chissà per quanti anni ancora lo farà: il Covid. Io, sono assolutamente contro la dittatura sanitaria messa in piedi proprio dalla stessa elite politico-economica-finanziaria che ha devastato la sanità negli ultimi 20 anni in nome della santissima austerity, della riduzione del debito pubblico e dei diktat nazisti eurodeliranti di Bruxelles. Sono assolutamente contro lo strapotere assoluto della pesudo-scienza buroniana di comitati tecnico scientifici al soldo di Big Pharma, sulla politica e sulla costituzione. Sono contro il controllo totale dei popoli, dei governi nazionali, degli istituti di ricerca, degli enti sovranazionali che dovrebbero esser superpartes come EMA, AIFA ed FDA, da parte di un pugno di multinazionali del farmaco senza scrupoli che hanno bilanci come quelli di interi stati occidentali e controllano il mondo intero dettando le regole del gioco, ad esempio imponendo, con una sperimentazione previa assolutamente ridicola, vaccinazioni di massa di dubbia utilità ed alto rischio, soprattutto in alcune fasce della popolazione, e la conseguente necessaria denigrazione sistematica di tutte le potenziali cure per il coronavirus. Sono contro, assolutamente contro l'orribile aborto costituzionale della tessera fascista che manco nomino (ben fedele alla promessa fatta nel post "Vax ergo Green Pass" della sezione Pensieri), che discrimina in modo vergognoso chi la pensa in modo diverso, me compreso ovviamente, e fomenta un clima di odio mettendo tutti contro tutti, perfettamente funzionale pertanto alla logica del “divide et impera”.

Insomma è probabile che la politicizzazione di tale blog mi porti a perdere in un colpo solo una buona fetta dei potenziali lettori. Anzi, è certo.
Dunque? Pazienza. Rimango fedelissimo a quanto scritto in home-page: blog diverso, politicamente scorretto ed asocial, un po' come me. Di obiettivi questo sito ne ha tanti ma assolutamente non quello di piacere a tutti. Piacerà a pochi, piacerà a me. Mi basta. Viaggiepianoforte.it tra le tante altre cose, è anche un libro della mia vita: qui troveranno spazio tutti i miei interessi e le mie passioni, dunque anche economia e politica; i temi frivoli mi deprimono altamente. Non ho assolutamente paura di esprimere le mie idee perché queste sono il frutto di anni di sacrifici, di studio, di viaggi, di incontri ed esperienze, di tanti libri letti e tempo sottratto ad altre attività; di clamorosi errori e dietrofront. Sono sempre pronto in ogni caso al confronto civile ed alla loro messa in discussione... il confronto e perché no, lo scontro verbale anche forte, rappresentano il vero sale della democrazia mentre il pensiero unico conformista acritico ed omologante, imposto al popolo dalla classe dominante attraverso la propaganda dell'informazione mainstream, la distrugge.

Cercherò in ogni caso di esser semplice nel linguaggio e poco nozionistico, di non annoiare ed non esagerare con gli insulti e le scurrilità, soprattutto perché ad ogni parolaccia mia madre si sentirà fisicamente male e mi chiamerà disperata implorando la cancellazione delle stesse e successiva mia conversione al conformismo del politically correct, al quale però con il passare degli anni sono diventato sempre più intollerante.

Oggi le mie idee politico-economiche sono vicinissime a quelle del Partito Comunista di Marco Rizzo, l'organizzazione che più di ogni altra credo, ha ed ha sempre avuto le idee chiare su quello che è successo, su quel che sta accadendo ed accadrà, e su chi siano i responsabili di tale sfacelo sociale, economico e morale del paese. L'unico partito che ha sempre mantenuto la barra a dritta su pochi punti fermi e non negoziabili: anticapitalismo ed antiliberismo economico, critica feroce alla gestione pandemica, tutela della costituzione, uscita (senza se e senza ma) dalla NATO, dall'Euro e dalla UE.

Riguardo a questi ultimi punti, l'Europeismo è stato in questi anni una vera e propria forma di fanatismo pompata all'inverosimile dalla stampa. Ma non c'è nulla di logico e razionale nella fede europeista! L'UE non è un popolo, non è uno Stato. E' solo un mostro tecnocratico liberista che ha privato il popolo italiano della sua sovranità, limitato pesantemente la nostra costituzione ed azzerato ogni residuo di democrazia. L'UE è per costruzione totalmente irriformabile e va semplicemente disintegrata.

Gli USA e la NATO, d'altro canto rappresentano a mio avviso la più grande fonte di insicurezza internazionale, la più grande minaccia alla pace mondiale. Non va mai dimenticato che gli Stati Uniti sono stati i primi e gli unici a sganciare due bombe atomiche, i primi ad utilizzare armi chimiche in Vietnam, gli ultimi ad utilizzarle a Fallujah in Iraq quando invece accusavano Saddam di possederle. Non va mai dimenticato che il 95% delle operazioni militari lanciate dalla fine della seconda guerra mondiale, sono a “stelle e strisce”; che dal 4 luglio 1776, data di nascita degli USA, gli anni di pace dello Zio Sam sono stati solo 21. Praticamente gli USA sono stati una nazione sempre e solo in guerra. Contro tutti. Guerra ed USA sono sinonimi, semplicemente perché capitalismo, imperialismo e guerra sono sinonimi.

E' fondamentale dunque uscire dal patto atlantico per non continuare a trovarsi invischiati in qualità di partner nelle loro sporche guerre imperialiste continuando oltretutto a dover destinare il 2% del PIL in armamenti e “missioni umanitarie” anziché in welfare, scuole, pensioni e sanità. Un paese come l'Italia che ha più di cento basi militari americane sul suo territorio, non è un paese sovrano ma uno stato militarmente occupato. Questa è la realtà, nuda e cruda.

La Nato ha oramai totalmente esaurito il suo compito storico. Va archiviata dunque per sempre la sciagurata epoca dell'unipolarismo atlantista a guida USA per approdare ad un mondo multipolare dove regnano cooperazione e solidarietà tra stati sovrani in pace tra loro: solo e soltanto in questo modo l'Italia potrà mantenere una posizione di neutralità ed equidistanza geopolitica come previsto dall'art.11 della Costituzione.

Pur essendo vicino ideologicamente al partito di Marco Rizzo, mi rendo comunque perfettamente conto, che dalla melma liberista e guerrafondaia indifferentemente di destra e di sinistra (facce non troppo diverse di una stessa medaglia), dalla gabbia dei mostri della UE e della NATO, si può uscire solo mediante una grande e trasversale alleanza politica antisistema a 360 gradi, che unisca tutti i movimenti antagonisti d'opposizione, superando gli interessi personali e le più o meno piccole inevitabili divergenze e sfumature ideologiche. Va a mio avviso creato un grande e largo campo del basso contro l'alto, del lavoro contro il capitalismo globale, del sostegno alle identità nazionali popolari contro lo sradicamento cosmopolita, contro la globalizzazione e l'immigrazione di massa incontrollata finalizzata alla creazione in occidente di eserciti industriali di riserva di marxiana memoria, della sovranità popolare contro l'ordine autoritario della tecnica, delle multinazionali del farmaco e dei mercati, del pensiero critico contro il pensiero unico politicamente e sanitariamente corretto, ed in ambito geopolitico, dei paesi non allineati, Cina e Russia ovviamente comprese, contro l'impero statunitense.

Occorre per questo superare la dicotomia dx-sx, entrambe categorie di rappresentanza di Confindustria e dei mercati, dell'alto verso il basso, con pochissime ed impercettibili differenze. Il Grande Fratello ha tutto l'interesse a mantenere tale polarizzazione perché essa è funzionale al “Divide et impera”: serve ad “orizzontalizzare” la lotta di classe, mettendo contro gli ultimi contro i penultimi, anziché farli unire e rivoltare contro i veri padroni.

A tal senso, oggi, agosto 2022, sono profondamente deluso, che nel gruppo Italia Sovrana e Popolare, che si presenterà alle elezioni di settembre, abbiano deciso di far fuori Italexit di Paragone, grande forza politica dell'area del dissenso, con il quale molti sono i punti in comune condivisi con Ancora Italia. Ennesima occasione persa per unirsi, ed ennesima dimostrazione che in politica, molto spesso gli interessi personali prevalgono sempre su quelli della collettività. Grande delusione per la tua scelta, Francesco Toscano. Bocciato: Italexit avrebbe portato parecchi voti.

Riepilogando, sono dunque ideologicamente socialista, patriottico ed internazionalista, anticapitalista dunque pacifista ed antimperialista, e democratico. Aggiungo, fortissimamente ambientalista. In una sola parola: un eco-socialista. Potrei benissimo stare, bandana in testa, su una nave della Sea Shepherd a speronare una baleniera nell'artico con la maglia del Che... adrenalina e giusta causa. Ciononostante, la bufala della green economy alla Greta Thundberg mi è chiarissima: la crisi ambientale è diretta conseguenza del modello economico capitalista iperconsumista e totalmente sbilanciato dove contano soltanto profitto e crescita infinita a prescindere da considerazioni di carattere umano, sociale ed ambientale ma i “gretini” non hanno mai messo in discussione tale folle paradigma economico, vera ed unica causa dei cambiamenti climatici in corso; per loro sono soprattutto la tecnologia e l'innovazione, pur importantissime, a dover risolvere il problema, ma a solito ed unico vantaggio dello status quo capitalista che nuovamente scaricherà i costi dell'inquinamento e dei disastri ambientali da lei principalmente prodotti sulle classi lavoratrici.

Non sono il pandino diesel sul GRA, oppure un vecchio appartamento da 70 mq in classe G di due poveri operai di Tor Bella Monaca i principali nemici dell'equilibrio tra uomo e natura, ma la competizione economica illimitata e la mercatizzazione/mercificazione globale dell'esistenza imposte dal sistema capitalista.

Già, è evidente... per lo meno a me è evidentissimo e ne parlerò nella sezione Pensieri. Il capitalismo è il problema del mondo. Estremizzando, è l'unico problema del mondo perché da esso scaturiscono tutti gli altri, uno ad uno a cascata. E' “l'egoismo dei privilegiati” per dirla alla Bruno Corbi, uno dei membri dell'assemblea costituente, l'egoismo dei privilegiati che privatizza i profitti e socializza le perdite.

E' proprio questo egoismo tra l'altro che rende impossibile la vera democrazia in un sistema capitalista: se infatti la prima persegue l'obiettivo della piena occupazione e della riduzione delle disuguaglianze, essa finisce inevitabilmente “per intralciare la libertà dei capitalisti” nella ricerca della massimizzazione del profitto. Tutela degli interessi del popolo, ovvero democrazia, e tutela degli interessi del capitalista singolo, ovvero capitalismo, sono evidentemente concetti antitetici ed incompatibili. Oltretutto capitalismo implica accumulo irragionevole di ricchezza nelle mani di pochi, che implica a sua volta inevitabilmente accumulo di potere economico, mediatico e politico: la democrazia, è evidentemente già morta.

Sono per un socialismo eco-costituzionale in cui l'ambiente e la felicità dell'uomo siano al centro del progetto, più che il mero profitto e lo sfruttamento delle risorse naturali; sono per un' economia mista pubblico-privato, basata sulla piccola e media impresa e la nazionalizzazione di tutte le grandi aziende di interesse strategico; un socialismo eco-costituzionale in cui l'iniziativa privata non è assolutamente sfavorita, ma è fortemente moderata dall'intervento statale che impedisce la formazione inevitabile di oligopoli, l'accumulo irragionevole e la concentrazione eccessiva della ricchezza (e dunque di potere) mediante ad esempio una tassazione fortemente progressiva e rigidi controlli redistributivi. Altro che “laissez faire” neoliberista! Lo stato deve essere un pitbull, un cagnaccio, un controllore integerrimo, incorrotto ed incorruttibile che vincola l'impresa privata all'interesse della collettività, al rispetto dell'ambiente ed alla felicità del singolo uomo, altrimenti il leviatano capitalista degenera rapidamente, perché marxianamente, esso porta dentro di sé i semi dell'autodistruzione.

In ogni caso, il pensiero di chi come me “sa di non sapere” evolve inevitabilmente nel tempo. Solo uno stolto, solo un presuntuoso non cambia mai idea, ovviamente avendo ben chiari i punti fermi non negoziabili, pochi insindacabili principi ed assiomi di partenza che nel mio caso sono rappresentati dai valori sanciti dal testo più bello ed eversivo che ci sia, la Costituzione italiana, il mio vero faro guida, la luce nella tempesta; quel testo nato dalla Resistenza partigiana, che un parlamento illegittimo per l'incostituzionalità della legge elettorale guidato dai 3 balordi Renzi, Boschi, Verdini voleva modificare mediante referendum ad unico vantaggio della governance europea. Il mio faro guida ed i trattati dell'UE sono tra loro totalmente incompatibili perché i valori costituzionali di pace, piena occupazione, solidarietà e cooperazione tra popoli, sovranità popolare, tutela del territorio e del risparmio, tutela della piccola impresa diffusa sul territorio a svantaggio del grande accumulo di capitale, spesa pubblica e gestione della moneta prerogative insindacabili dello stato, sono assolutamente antitetici ai valori di forte competizione economica, controllo dell'inflazione, alta disoccupazione per garantire bassi salari e competitività delle imprese, libero mercato, neoliberismo e globalizzazione , sanciti invece nei trattati europei. Caduto il contrappeso ideologico dell'Unione Sovietica, lo stato sovrano socialista infatti, è rimasto oramai l'unica forza ancora in grado di opporsi all'avanzata incontrollata del liberismo più sfrenato, l'unico baluardo di resistenza che sancisce ancora il primato della politica sull'economia: per questo le élite vogliono distruggerlo e lo fanno imponendo continue piccole cessioni di sovranità, una goccia di veleno alla volta affinché la rana di Chomsky risulti alla fine inconsapevolmente ben bollita. Queste cessioni di sovranità ad enti sovranazionali non eletti, vietatissime dall'art. 11 della Costituzione e penalmente perseguibili in base all'art. 241, sono state ben menzionate come obiettivo principale del nuovo governo da quel demonio di Mario Draghi nel suo discorso di insediamento in parlamento. Ed i traditori del popolo, M5S, PD et similia, Lega Nord, Forza Italia applaudivano. Bagnai e Borghi applaudivano il nuovo presidente del consiglio all'alba del tramonto del “Tramonto dell'Euro”. Vi schifo.

Per non parlare poi dell'assurdità dell'euro ovvero dell'unica moneta al mondo privata e transnazionale, senza stato e senza popolo, per giunta in area valutaria non ottimale, per acquistare la quale gli stati sovrani sono costretti ad indebitarsi sottomettendosi allo strapotere dei mercati ed al perenne ricatto neoliberista del debito; più che una moneta, l'euro è un vero e proprio metodo di governo contro i lavoratori ed i popoli, finalizzato mediante la shock-economy e le inevitabili crisi ad imporre politiche di austerità, desovranizzazione e depoliticizzazione economica.

La moneta unica, venendo meno le misure equilibratrici della flessibilità dei cambi, genera inevitabilmente deflazione salariale ed alienazione di patrimonio pubblico portando inevitabilmente a squilibri e crisi grazie alle quali vengono fatte digerire al popolo terribili riforme ultraliberiste che mai altrimenti avrebbe accettato. Caro Euro, grazie ad un'informazione a senso unico che ha fatto interiorizzare alla gente tutti i luoghi comuni sull'UE più assurdi, tu hai ricevuto in questi anni l'appoggio incondizionato di tutti, di tutti i partiti di destra e sinistra, indifferentemente uniti sotto l'orribile bandiera blu a 12 stelle dorate. Sei diventato una religione, un dio da adorare. La propaganda è riuscita a farti amare anche dal popolo che invece dovrebbe odiarti. Ma, a meno che non si costituiranno gli USE, gli Stati Uniti d'Europa, cosa per la quale mi auguro le nazioni prenderanno finalmente le armi in mano, tu morirai. Prima o poi morirai, esattamente come sono morte altre unioni monetarie basate sul nulla. Un'OCA ti seppellirà. Una semplicissima e stupidissima OCA (per i più curiosi, parlo di tale “volatile” nel post “La terra degli uomini integri”).

In definitiva, credo davvero che un minimo di conoscenze economiche, un minimo di studio e di voglia di metter in discussione le proprie convinzioni, di capacità logica e soprattutto di onestà intellettuale, non possono che portare inevitabilmente alla triplice conclusione NO EURO, NO UE, NO NATO. Oggi questo triplice NO insieme al socialismo, all'anticapitalismo ed al vero ambientalismo, guidano totalmente il mio pensiero politico.



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