Le nuove elezioni, convocate esattamente un anno dopo, guarda un po' hanno ribaltato la scena. Ha vinto di nuovo la sinistra, quella vera, indigena e contadina, con oltre il 55% dei voti, oltre 8 punti in più di quanto ottenuto da Morales nel voto contestato del 2019; la classe media e alta, quella bianca e industriale, è stata sconfitta. Voto regolare, spoglio impeccabile, riconoscimento internazionale ovviamente doveroso. Repubblica dov'è? Sparita. Ora deve occuparsi di dar visibilità al signor nessuno, il bel ricciolino ittico di Mattia Santori delle Sardine, salito alla ribalta dal nulla, con il nulla più assoluto, senza un'idea e senza un minimo di programma a parte il "Salvini merda" ed i toni all'insegna del politically correct. Dunque la notizia della vittoria del MAS, il partito della dittatura e della barbarie del terrorista internazionale Morales, va in duecentocinquantesima pagina. Il mondo non sa che il popolo boliviano un anno dopo quelle fasulle elezioni, ha scelto nuovamente quella pericolosa dittatura squartabambini. Per il popolo occidentale che accende la tv, totalmente indottrinato dalla propaganda, Morales resta il male.
Il Mas torna al potere con Luis Arce, ministro delle Finanze nel terzo governo Morales, riconosciuto come l'architetto della crescita economica dalla Bolivia. L'ordine di cattura per terrorismo dell'Indio viene cancellato. Evo ha diritto, dopo le grandi cose che ha fatto, a rientrare a casa, da uomo libero. L'ex leader dei cocaleros non avrà più incarichi istituzionali e resterà dietro le quinte.
Novembre 2020: Morales, visibilmente commosso, rientra in Bolivia attraversando un ponte al confine argentino, accompagnato dal presidente Alberto Fernández.
Le sue parole: «L’anno scorso in questi giorni abbiamo subito un golpe contro il nostro modello economico, le nostre risorse naturali. Ancora una volta si ripete la storia della lotta permanente per la vita, la pace e la democrazia... la lotta del popolo continua, finché esistono il capitalismo e l’imperialismo»
Sì Evo, hai ragione. La lotta del popolo continua e continuerà sempre, finché esisteranno nel mondo capitalismo ed imperialismo.