Girando per i barrios delle città messicane, è possibile imbattersi, soprattutto se il quartiere è popolare e malfamato, in delle statue di diverse dimensioni e colori con una figura strana, scarnificata, tanto misteriosa quanto lugubre ed inquietante: uno scheletro con il teschio in bella mostra, coperto da una lunga tunica con il velo, stile Madonna cattolica, con la falce in una mano e il globo terracqueo nell’altra. Negli ultimi anni è anche possibile vederla in occasione dei festeggiamenti dedicati al Dia de Los Muertos.
Io l'ho incontrata per la prima volta nel 2010 nella terrazza del Pipila di Guanajuato. La fantasmagorica vista della tavolozza colorata della cittadina coloniale più bella del mondo, veniva messa in secondo piano da una maschera inquietante che subito mi mise un po' di timore.
Gaby, super cattolica e devotissima alla Madonna di Guadalupe, era con me. Ricordo benissimo che mi disse, con smorfia di disgusto e schifo, di non fissarla, di non fotografarla nemmeno, di andar via ed allontanarci. Io non capivo perché... d'altronde era un semplice travestimento! La fotografai e persi un po' di tempo ad osservarne tutti i dettagli, a costo del cazziatone successivo di mia moglie, che nel frattempo aveva portato via da lì Leonardo e Maya.
È la Santa Muerte, chiamata anche dai suoi seguaci, più per timore reverenziale che per affetto, la Niña Blanca (bambina bianca), oppure anche “La Flaquita” (ovvero la scheletrica), o ancora la “Dama Poderosa” (la dama potente) o la “Huesuda” (la ossuta). Dai detrattori viene invece chiamata Narco-Santa, la Madonna dei Criminali, oppure la Satanica Muerte.