Forse, proprio ora, in questi 150 giorni dell'aquila, potrei dedicarmici anima e corpo... anzi proprio ora devo farlo... ora o mai più... non avrò probabilmente mai più, tra infortunio, chiusure Covid e mesi sabbatici, tanto altro tempo nella mia vita da riservare ad un progetto del genere, così impegnativo. Sì, ora è il momento. Devo farlo. Sarà la mia medicina.
Poco a poco, nasce nella mia mente viaggiepianoforte.it; nasce il sogno di metter nero su bianco su monitor i tanti ricordi, le tante emozioni provate in giro, le persone incontrate e gli appunti di viaggio, i tanti pensieri e riflessioni (o deliri per molti, dipende dai punti di vista) sul mondo, l'uomo e la società. D'altronde ora i cecchini non ci sono più e posso andare in spiaggia, posso ora andare al mare "di notte a cercar le parole". Avrò bisogno di tante parole per questo blog. Ed il mare per me è una fonte d'ispirazione insostituibile.
Avevo giga e giga di foto e video dispersi in modo disorganizzato in cartelle e sottocartelle del pc, quaderni, fogli sfusi, addirittura appunti scritti in fazzoletti di carta o pezzi di cartone dove in viaggio immortalavo un evento, una persona, un pensiero o un'emozione. Alcuni appunti erano intatti, altri ingialliti e quasi illeggibili, corrosi dal tempo, dall'umidità e dalla salsedine... Anche le esperienze più intense svaniscono nella memoria se non le fermiamo subito, così io nei miei viaggi ho sempre scritto. Si trattava ora di riprendere tutto e con pazienza certosina riorganizzare tale sconfinato materiale cartaceo e multimediale. Un lavoro faraonico per il gran numero di viaggi che soprattutto nell'ultimo quindicennio avevo fatto. Poco a poco i ricordi riaffioravano e tornavano nitidi e sconvolgenti nella loro struggente malinconica bellezza. Persone, situazioni, incontri, occhi blu e sorrisi. Un turbine di emozioni.
Sì, il blog è stato indubbiamente la mia Sertralina, la mia miglior medicina in quei lunghi 150 giorni dell'aquila dove il fondo del buco nero era davvero vicino, la mia mente si era inviluppata in pensieri negativi da cui non usciva, i demoni notturni erano sempre con me e non mi lasciavano dormire.
Scrivere mi è sempre piaciuto ma non pensavo davvero avesse queste potenzialità terapeutiche! Avevo davvero bisogno in quei mesi di buttarmi a capofitto in un progetto così coinvolgente e coraggioso, di liberare finalmente la mia creatività, fare qualcosa come piaceva a me, senza che nessun altro potesse dire come e perché, imponesse regole, anteponesse l'ossessione del profitto alla felicità, alla libertà ed alla dignità, senza che potessi esser limitato da norme burocratiche, paletti o vincoli di qualsiasi tipo. Libertà assoluta, come quando sono in viaggio.